Il termine inglese environment si riferisce sia all’ambiente fisico che a quello sociale e culturale — ciò che i francesi chiamano milieu —, il contesto in cui si vive, che influenza idee, azioni, stati d’animo. Ma environment, a partire degli anni ’50 è anche l’ambiente osservato dal punto di vista dell’ecologia. Si tratta di una parola, dunque, che in tutte le sue accezioni sottolinea l’inseparabile rapporto tra l’uomo e il territorio in cui vive: un tema che nel nuovo numero della rivista di fotografia Primary Paper viene affrontato in ogni sua sfumatura.
Come veniamo influenzati dall’ambiente che ci circonda? E come, invece, siamo noi a trasformarlo? Nelle 184 pagine del magazine gli artisti ospiti danno la loro risposta attraverso serie fotografiche assai differenti le une dalle altre.
Bec Lorrimer, “Flora” (courtesy: Primary Paper)
Pat Martin, “Family Ties” (courtesy: Primary Paper)
Si va dal Kirghizistan, con un reportage di Sophie Stafford realizzato durante i World Nomad Games (una competizione internazionale di sport etnici), al sud del Portogallo, protagonista degli scatti di Misha Taylor e Zara Zachrisson, ma c’è anche spazio per le interviste a giovani attivisti ecologisti e per dei servizi di moda ecosostenibile.
L’aspetto ambientalista esce fuori anche nell’aspetto materiale della rivista. Le due fondatrici — la stylist Coquito Cassibba e la grafica e art director Jessica McGowan — hanno infatti deciso di utilizzare carta riciclata e processi di stampa ecosostenibili.