Era Mare: un libriccino fotografico per aiutare Venezia sommersa

Dopo i 187 centimetri d’acqua che il 12 novembre scorso hanno sommerso Venezia, si sono presto attivate tante iniziative di sostegno alle famiglie e alle realtà commerciali e che hanno subito danni, molte delle quali partite dal basso, come il progetto Cronache da una città sommersa, del quale abbiamo scritto di recente.

Ci è appena arrivata notizia di un altra bella idea, nata dai cuori, dalla sensibilità e dal talento di un fotografo, uno studio grafico e una curatrice.
Mentre il resto della città si arrotolava i pantaloni e infilava gli stivali per recuperare il recuperabile, sotto gli sguardi spesso “rapaci” dei giornalisti intenti a fare cronaca sensazionalistica anche durante una tragedia, il fotografo Matteo de Mayda, nato a Treviso ma di base a Venezia, girava per la città cogliendo i segni del dopo-alluvione e dell’atmosfera irreale che si respirava tra i calli, i canali e le corti.

Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)

«Un’acqua cheta silente persisteva e cancellava i contorni definiti tra le fondamenta e i rii, tra i canali e le calli, inghiottendo le strade e isolando i ponti, eletti a luoghi d’incontro in cui i pochi abitanti rimasti potevano salutarsi all’asciutto. Ogni tanto, per qualche ora, capitava che il mondo sommerso emergesse, mostrando magnifici mosaici bizantini, palladiane e terrazzi alla veneziana», scrive la curatrice Francesca Seravalle, che si è occupata dei testi di Era Mare, un libriccino ideato e progettato da bruno — studio grafico e libreria di base proprio a Venezia (i fondatori sono Andrea Codolo and Giacomo Covacich) — e realizzato con gli scatti di de Mayda.

La particolarità della pubblicazione è di essere divisa a metà: una emersa e una sommersa, con la parte superiore apparentemente “normale” che acquista tutt’altro significato e impatto quando viene completata da quella inferiore.

Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)

Il libro, 24 pagine, con testi in italiano e in inglese, è stato concepito per raccogliere fondi. Tutto il ricavato, infatti, andrà all’associazione culturale Do.Ve, formata da privati e attività commerciali che da un paio d’anni si occupano della tutela e della valorizzazione di parte del sestiere di Dorsoduro.
L’associazione, a sua volta, si è impegnata a usare il denaro ricavato dalla vendita per aiutare chi, dopo l’acqua alta, non è ancora riuscito a ripartire.

Era Mare si può acquistare online.

Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)
Matteo de Mayda, bruno, Francesca Seravalle, “Era Mare” (courtesy: bruno)
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