Un piccolo gruppo di quelli che sembrerebbero uccelli tropicali vola tra gli alberi. Ma c’è qualcosa che non va: quando sfiorano le fronde, producono scintille. Nel momento in cui si fermano su un ramo incominciamo a capire. Non si tratta di veri uccelli ma di veicoli, dai quali fuoriescono persone in uniforme che poi vediamo camminare all’interno da una specie di futuribile base, dove altre persone in uniforme — uomini e donne, adulti e bambini — si allenano a muoversi e a vivere nei corpi di alcuni animali, nei quali le loro menti verranno trasferite.
Il motivo lo scopriamo alla fine, quando gli uccelli sorvolano un paesaggio completamente sommerso dalle acque dal quale spuntano fuori soltanto i tetti di alcuni palazzi, piccole isole di vita in mezzo alla catastrofe dovuta ai cambiamenti climatici.
Strutturato come un unico, lungo piano sequenza, Floreana è un cortometraggio d’animazione prodotto dall’artista americano Louis Morton che ha raccontato al sito Short of the Week che l’idea iniziale — ispirata da una mostra, vista da ragazzino, nella quale si poteva sperimentare quale fosse il modo di vedere il mondo di alcune specie — era di mostrare un parco a tema dove provare a entrare nei panni degli animali attraverso tute meccaniche e caschi con la realtà virtuale.
Il progetto, però, hai poi preso una piega diversa ed è mutato in una fantascientifica (si spera) visione di un futuro sconvolto da un’apocalisse climatica.
Proiettato in alcuni dei più importanti festival del mondo (tra cui La Guarimba), Floreana ha anche vinto due premi, al Los Angeles Animation Festival e al New Chitose Airport International Animation Festival.