Fare la carta come 700 anni fa

Un mini-documentario su una delle ultime cartiere tradizionali francesi

Le tecniche di produzione della carta arrivarono in Europa dalla Cina, passando per il Medio Oriente e il Nord Africa, intorno al 1100, per poi diffondersi rapidamente in tutto il continente.
I primi mulini utilizzati per questo scopo apparvero prima in Spagna e poi in Italia, dove — come ben sappiamo, vista la gloriosa storia del nostro paese in questo settore — i mastri cartai raffinarono tecniche e conoscenze, esportandole poi negli altri paesi, tra cui la Francia, dove attorno al ‘300 vennero costruiti diversi mulini.

Uno di essi è ancora in piedi dal 1326 e, dopo ben 700 anni, è perfettamente funzionante. Si trova nell’Alvernia, nel cuore della Francia, e per secoli, fino agli inizi del ‘900, ha lavorato ininterrottamente. Acquistato e rimesso in sesto da Marius Peraudeau durante la seconda guerra mondiale, da tre generazioni il mulino Richard de Bas appartiene alla medesima famiglia, che produce carta di altissima qualità, utilizzata in passato da artisti come Picasso, Dalì e Chagall.

Un luogo fuori dal tempo in cui anche i ritmi sono quelli del passato: mentre oggi le macchine di una moderna cartiera sono capaci di produrre fino a 1000 tonnellate di carta al giorno, dal mulino di tonnellate ne escono appena due. All’anno.

Diventata una tappa fissa negli itinerari turistici (lì sorge anche un museo storico della carta) la cartiera Richard de Bas è la protagonista di un breve filmato girato dalla piattaforma video Great Big Story, nel quale vengono mostrate le affascinanti fasi della lavorazione dei fogli, alcuni dei quali decorati con motivi floreali che — attenzione attenzione — non sono stampe bensì veri petali e foglioline inserite nella polpa, a sua volta ricavata da vecchi stracci.

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