Basta poco, appena cinque ciliegie

Quanto basta ad un bambino per immaginare mondi fantastici? Quanto per scatenare la sua fantasia e sviluppare la sua capacità di immergersi in una dimensione nella quale il tempo e lo spazio vengono sospesi e l’unica occupazione possibile diventa il gioco?
Poco, pochissimo.
Eppure l’affanno generale è quello di saturare l’infanzia di oggetti inutili e spesso dannosi e limitanti. 
Quando basterebbe invece capire che, quanto meno il bambino conosce e quanto più saranno poveri i suoi mezzi, tanto più potrà affidarsi alla sua fantasia e farla fluire verso rivoli sorprendenti e inaspettati. 

Vittoria Facchini, “Bastano cinque ciliegie”, Terre di Mezzo Editore, agosto 2019

Tutto questo viene abilmente descritto in un bellissimo albo, appena uscito per i tipi di Terre di Mezzo Editore. Si intitola Bastano cinque ciliegie. Finalista alla Biennale di illustrazione di Bratislava e selezionato per la mostra The Original Art della Society of Illustrators of New York, è opera di Vittoria Facchini, allieva del grande Emanuele Luzzati e Premio Andersen 2006 come Migliore Illustratrice.

L’albo è una gioiosa declinazione di quello che cinque ciliegie possono accendere nella mente di un bambino nel momento in cui gli vengono affidate dalla mamma. 
I protagonisti sono due fratellini. Due nastrini — uno azzurro e uno rosa — stretti sulla loro fronte, ci fanno intuire che sono un maschio e una femmina. Lo si intuisce soltanto, però. L’autrice ci fa capire, a mano a mano che si procede nella narrazione,  che non c’è distinzione alcuna di ruoli nel gioco.

Vittoria Facchini, “Bastano cinque ciliegie”, Terre di Mezzo Editore, agosto 2019

Quello che colpisce su tutto è il tratto bambino della Facchini che traduce alla perfezione e non senza picchi di grande intensità visiva la dimensione di complicità intima e ludica dei due personaggi.
E allora le ciliegie che in un primo momento possono sembrare poca cosa, diventano un tesoro prezioso da proteggere, medicine per i “malatini”, medaglie per la divisa da generale, baci volanti in un climax crescente di invenzioni creative e iperboliche. 
E, per spingersi oltre, il gioco si fa celebrazione vitale di un papà che parrebbe non esserci più e che ha lasciato in eredità quelle preziose perle rosse. 

Un albo che nella sua corsa sfrenata è insieme delicata esaltazione dell’infanzia come esplosione di un’immaginazione anarchica e spensierata.
Consigliato a grandi e piccini.

Vittoria Facchini, “Bastano cinque ciliegie”, Terre di Mezzo Editore, agosto 2019
Vittoria Facchini, “Bastano cinque ciliegie”, Terre di Mezzo Editore, agosto 2019
Vittoria Facchini, “Bastano cinque ciliegie”, Terre di Mezzo Editore, agosto 2019
Vittoria Facchini, “Bastano cinque ciliegie”, Terre di Mezzo Editore, agosto 2019
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