Carpathia

Carpathia, la storia di chi combatte per tutelare le foreste della Romania

Non dovrebbe servire una perfetta carriera accademica in geografia per sapere che in Romania ci sono delle foreste bellissime, eppure fino a qualche settimana fa io per prima non ne avevo la minima idea.

In questo stato dell’Unione Europea, spesso protagonista di ben altro genere di discorsi, è presente la più vasta distesa di foresta vergine, con abitanti anche piuttosto importanti, tra cui orsi, linci e lupi all’ordine del giorno. Poi nel 2004 questo per niente piccolo paradiso ha subito le conseguenze della voracità dell’uomo e società private di disboscamento, grazie ad alcuni stratagemmi e alla caduta del comunismo, hanno potuto cominciare una vera e propria opera di distruzione sul territorio. 

Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)

Il popolo rumeno non è stato affatto con le mani in mano e nel 2009 è stata fondata la FCC, Foundation Conservation Carpathia, una ong che lotta quotidianamente per proteggere e rimboscare alcune zone dei Carpazi meridionali, nonchè trasformarle in una nuova riserva naturale europea. Negli ultimi dieci anni la FCC ha acquistato più di 21.000 acri di foresta e ha creato una zona di circa 36.000 ettari completamente libera dalla caccia, permettendo anche alla fauna del luogo di tirare un sospiro di sollievo. Senza dimenticare anche il milione e mezzo di alberi piantati per riparare ai danni dei privati.

Ovviamente non ho aperto Wikipedia e scoperto per puro passatempo tutto questo, seppure i miei livelli di curiosità siano piuttosto noti, soprattutto nei confronti della natura. È stato Nicholas JR White, fotografo inglese, con la sua serie ancora in corso, Carpathia, a permettermi di conoscere il volto delle persone che tutti i giorni danno vita a quei numeri esorbitanti, alla tutela di un territorio poco conosciuto e poco apprezzato, al monitoraggio degli animali e non alla loro uccisione senza limiti o freni.

Dal 2017 Nicholas accompagna i ranger nelle loro attività quotidiane su più di 70.000 acri di foreste, raccontando non con le parole ma con delicatissime immagini una storia visiva che non apparteneva alla nostra immagine del paese fino a qualche attimo prima. Così come i ranger si avvicinano in maniera rispettosa e delicata nei confronti del territorio, dimostrando che è possibile un rapporto equilibrato tra uomo e natura, così Nicholas ci regala una lezione di geografia, umanità e fotografia che avremmo decisamente apprezzato di più durante il nostro periodo dietro i banchi.

Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
Nicholas JR White, “Carpathia” (courtesy: Nicholas JR White)
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