La sera del 5 luglio del 1989, in una Londra profondamente diversa da quella che conosciamo oggi, venne inaugurato il Design Museum. Fortemente voluto da Sir Terence Conran, designer e architetto britannico, il museo in realtà esisteva già dai primi anni ’80 all’interno del più celebre Victoria & Albert Museum, come spazio espositivo nel quale venivano organizzate mostre sulle varie forme della progettazione: design del prodotto, design grafico, della moda, dell’architettura.
Nel 1989, mentre il mondo tutt’attorno cominciava a uscire dalla Guerra Fredda, il Design Museum diventò una realtà a sé stante, ospitata in una zona di Londra all’epoca tutt’altro che scintillante, quella nei pressi del Tower Bridge. Lì, in un ex magazzino di banane, alla presenza dell’allora primo Margaret Thatcher, si tenne la serata d’apertura, con un evento durante il quale agli ospiti venne servito semplice fish & chips avvolto da fogli di giornale (il Financial Times, raccontano le cronache).
Trent’anni dopo il Design Museum — che nel 2016 ha cambiato sede trasferendosi in zona Kensington — è uno dei più prestigiosi musei del design di tutto il mondo, e per festeggiare l’anniversario ha organizzato una serie di eventi e di iniziative, tra le quali spicca una piccola esposizione celebrativa che raccoglie opere di designer e artisti — tra emergenti e mostri sacri — invitati a realizzare un pezzo che avesse a che fare con il numero 30.
Ci sono disegni, grafiche, stampe, oggetti e animazioni, e tra i nomi coinvolti spiccano quelli di Paul Smith, Quentin Blake, Peter Saville, Nathalie Du Pasquier, Anthony Burrill e Jon Burgerman.
Tutte le opere si possono vedere qui.