Bisticci | Rotta

C’è un modo di dire che usiamo tutti e che secondo me ci piace così tanto nel suono che passiamo oltre, non sappiamo nemmeno bene cosa significhi letteralmente.

Cavarsela per il rotto della cuffia

Data l’assonanza con la parola rotta che ho scelto per questo articolo, ho controllato.

Pare che letimologia non sia del tutto chiara, perché tutto dipende da cosa significherebbe cuffia: da una parte si pensa sia la cuffia di cotta di cotta di maglia che i cavalieri portavano sotto l’elmo durante il Medio Evo, dall’altra si pensa ad una particolare parte della cinta muraria di una città. Ovvio che se la cuffia si rompe in combattimento e si rimane vivi, oppure si riesce a fuggire dalla città da una breccia nella cuffia delle mura cittadine… l’immagine è totalmente diversa ma il risultato non cambia

Stiamo comunque parlando di cavarsela all’ultimo momento, farcela, salvarsi, venirne fuori. Ma io non voglio dire che le donne se la cavino per il rotto della cuffia, anzi.

Con questo bisticcio che è andato proprio alle donne che animano l’Unione Femminile Nazionale a Milano, vorrei ragionare sui diversi ruoli che esse si trovino a svolgere nella società; ruoli tra i più difficili e frammentari che esistano, cui noi maschi spesso ci appelliamo lasciando loro mettere assieme i cocci delle nostre esistenze di figli, mariti, nipoti, compagni, amici, fratelli, colleghi.

Pensate alle maestre, alle ostetriche, alle casalinghe, alle nonne. Ma non solo, pensate a Carla Capponi, gappista partigiana che partecipò (tra le tante) anche all’azione di via Rasella, quando le venne consegnata la medaglia d’oro al valore militare le chiesero di quale partigiano fosse vedova.

Ora, noi possiamo anche minimizzare o discutere di via Rasella, di Priebke e delle Fosse Ardeatine per ore, ma in realtà quello che mi preme fare adesso è invitarvi a visitare la mostra l’Arteincorpo cui ho l’onore di partecipare con questi e altri Bisticci, dal 10 al 12 settembre 2019 proprio presso i locali dell’Unione Femminile Nazionale a Milano — la mostra è parte della prestigiosa manifestazione Il tempo delle donne organizzata dal Corriere della Sera attraverso questo e molti altri eventi diffusi.

Passate a visitare queste donne e non perdete mai di vista quelle della vostra vita, mi raccomando!

Un messaggio

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