Di base a Beirut, in Libano, la Arab Image Foundation è una piattaforma indipendente fondata nel 1997 per raccogliere, studiare e preservare materiale fotografico prodotto nei paesi di cultura araba — dal Nord Africa al Medio Oriente — o dai fotografi arabi poi espatriati in altre nazioni.
Negli anni, grazie a donazioni e acquisizioni, l’AIF ha messo insieme una enorme collezione che conta tra le 500.000 e le 600.000 immagini, che provengono da più di 50 paesi e coprono un arco temporale che va dai primordi della fotografia fino a oggi, anche se buona parte delle immagini risale alla prima metà del ‘900.
Negli ultimi tempi, la fondazione ha intrapreso un lungo e costoso processo di digitalizzazione dell’archivio, processo che è ancora agli inizi ma che ha portato — anche grazie al supporto di realtà esterne — a mettere online quanto finora disponibile al pubblico.
Sono più di 20.000 le immagini visibili, raggruppate per collezioni, fotografi, temi, anni e luoghi. Anche se il sito è ancora un po’ farraginoso da fruire, l’importanza di questa operazione di divulgazione è preziosissima, sia perché la storia della fotografia siamo abituati a conoscerla quasi esclusivamente dalla prospettiva occidentale, sia perché il materiale presente nell’archivio è interessante (e talvolta sorprendente) sotto molti punti di vista: quello storico, quello antropologico, quello artistico, quello della storia delle mode e del costume.
Dalle foto di famiglia a quelle degli scenari di guerra, dalle modelle ai body builder, dalle località di villeggiatura alle foto più sperimentali, ci si ritrova davanti all’esotico e al quotidiano, tra differenze ma anche similitudini con quella che è la nostra cultura dell’immagine e la nostra storia (per dirne una: ho una foto quasi identica di me da bambino su un trattore giocattolo).
Per iniziare a esplorare l’archivio il mio consiglio è cominciare da qui e pian piano andare a vedere nelle varie collezioni.
Da poco più di un anno, inoltre, l’Arab Image Foundation ha anche un account Instagram.
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