Prima la superstizione e il rito, poi la religione, infine la scienza. L’intera storia dell’uomo è stata accompagnata dall’osservazione di ciò che il cosmo ha offerto ai nostri occhi impauriti, curiosi e assetati di risposte. Un cosmo i cui confini sono andati allargandosi man mano che le tecnologie ci hanno permesso di indagarlo più in profondità. In quello spazio infinito abbiamo proiettato timori e sogni, e vi abbiamo riposto i più importanti interrogativi. Paradossalmente, più risposte siamo riusciti a ottenere, più siamo diventati piccoli e insignificanti ai nostri stessi occhi, con la Verità che sembra allontanarsi via via che facciamo nuove scoperte, offuscata dalla complessità che, come una nebbia, s’infittisce sempre più.
Dai primi segni tracciati dagli uomini del neolitico fino alle modernissime fotografie ottenute da strumenti che rilevano informazioni invisibili sia a occhio nudo che coi più potenti telescopi, il modo in cui abbiamo tentato di rappresentare e mappare l’universo non ha perso, nel corso dei millenni, nemmeno un grammo del suo fascino.

(fonte: phaidon.com)
Lo dimostra un libro come Sun and Moon, che verrà pubblicato da Phaidon per celebrare il cinquantesimo anniversario del primo allunaggio umano, quel «piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità» calcato sulla superficie lunare il 20 luglio 1969.
Il libro, che in 376 pagine e quasi 250 immagini mostra la storia illustrata dell’esplorazione astronomica, si può pre-ordinare su Amazon.

(fonte: phaidon.com)

(fonte: phaidon.com)

(fonte: phaidon.com)

(fonte: phaidon.com)

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