Nell’anatomia del libro, i risguardi sono quei fogli che — solitamente presenti nei volumi cartonati — uniscono il cosiddetto blocco libro alla copertina. Oggi sono perlopiù bianchi o comunque monocromatici, quindi passano spesso inosservati, ma basta aprire opere di appena qualche decina di anni fa per trovare bellissime decorazioni, grafiche e illustrazioni, realizzate utilizzando le tecniche più svariate.
A spiegare bene i tanti tipi di risguardi decorati c’è un recente articolo pubblicato sul blog dell’Associazione Americana dei Librai Antiquari. A firmare il pezzo, guidando il lettore attraverso la marmorizzazione, la stampa con blocchi di legno, le impressioni a secco, le decorazioni ottenute schizzando il colore sul foglio, c’è Simon Beattie, un libraio antiquario britannico che nel 2016 ha creato, su Facebook, un gruppo chiamato We Love Endpapers (endpaper è la parola inglese che indica il risguardo).

Nato, come racconta Beattie, per condividere la passione per i bei risguardi decorati, il gruppo ha presto attirato a sé una nutrita compagine di altri librai, di collezionisti, di designer, di bibliotecari e di ricercatori, che su We Love Endpapers postano foto e si scambiano informazioni.
A oggi sono più di 3000 i membri del gruppo, cartina al tornasole di un crescente interesse per questa parte “minore” — quasi nascosta eppure in bella vista — dei libri. Interesse che negli ultimi anni ha anche portato alla nascita di alcune raccolte, visibili online.
Su Instagram ci sono ad esempio un paio di hashtag interessanti da seguire: #endpapers e #endoftheweekendpapers (quest’ultimo, com’è facile intuire, si anima nel fine settimana).
Sempre su Instagram c’è un account specializzato nei risguardi degli albi illustrati: picture book endpapers.
Su Flickr c’è invece una piccola galleria curata dalla Biblioteca Pubblica di Bergen, in Norvegia, e, a proposito di biblioteche, anche quella di New York ha molti tesori da scoprire.









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