“Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies”, meglio conosciuto come “First Folio”, Londra, 1623 (© British Library | fonte: bl.uk)

I quattro uomini che hanno salvato Shakespeare

Tutti conoscono le opere di William Shakespeare, tutti conosciamo l’amore di Romeo e Giulietta, le tragedie di Amleto e le vicende di Riccardo III, Otello, Giulio Cesare, Desdemona e potrei continuare all’infinito. Per la cultura occidentale William Shakespeare è un pilastro del teatro. Diamo per scontato l’esistenza di Shakespeare, le sue opere, i suoi testi, ma c’è stato un momento storico in cui Shakespeare ha rischiato l’oblio.
Abbiamo rischiato come umanità di non conoscere mai «To be or not to be», di non emozionarci davanti ad Una notte di mezza estate o vibrare di risate con la La bisbetica domata. Il Bardo ha rischiato di sparire e mai avremmo potuto godere di milioni di repliche in tutto il mondo con straordinari interpreti in tutte le lingue.

Ci sono uomini sconosciuti, dimenticati, senza fama, che salvando fisicamente i testi di Shakespeare hanno cambiato la storia della cultura occidentale.
Quando Shakespeare è morto nel 1616, nonostante la sua notorietà, non esisteva un solo testo stampato delle tragedie e commedie del vecchio William. Solo canovacci sparsi per attori, pezzi di copione, fogli volanti nemmeno firmati, anonimato e pseudonimi.
Dobbiamo ad un pugno di uomini, attori, tipografi ed editori se dopo 400 anni andiamo ancora a teatro a vedere Riccardo III. Questi uomini viaggiarono per tutta l’Inghilterra scovando, assemblando, chiedendo, ricercando tutto ciò che aveva a che fare con il Bardo.

“Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies”, meglio conosciuto come “First Folio”, Londra, 1623
(© British Library | fonte: bl.uk)

John Hemminge e Henry Condell sono due attori preferiti di Shakespeare, citati addirittura nel suo testamento. Morto il loro maestro diventano promotori di una delle più grandi operazioni editoriali della storia dell’umanità. Scelgono, per raccogliere tutte le opere, il formato più prestigioso dell’epoca: il folio. Prestigioso e grande nelle dimensioni, solitamente riservato ai grandi classici. Mai un formato del genere è stato riservato per un’opera teatrale.

L’opera viene pubblicata col titolo di Mr William Shakespeare’s Comedies, Histories & Tragedies, anno domini 1623. 900 pagine che raccolgono 36 capolavori del Bardo, stampate da due tipografi-editori che rispondono al nome di William Jaggard ed Edward Blount, passerà alla storia come First Folio e oggi ha un valore milionario.

“Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies”, meglio conosciuto come “First Folio”, Londra, 1623
(© British Library | fonte: bl.uk)

Il libro esce l’8 novembre e viene messo in vendita al costo di una sterlina, approssimativamente circa 150 Euro di oggi. Quanto dobbiamo e questi quattro uomini che innamorati del genio inglese di Shakespeare si sono imbarcati in un impresa editoriale senza precedenti? Quanto l’umanità deve alle loro ricerche, al loro assemblare, correggere provare a non stravolgere la poesia e le intuizioni del maestro? Li immagino calati sulle pergamene, sulla carta, piegati, illuminati da una candela, recitare i versi del Bardo. Li immagino preoccupati per ogni correzione, per ogni volta che l’inchiostro, la piuma tocca o modifica i versi.

Ci sono voluti nove anni per far sì che le opere venissero salvate. Nove anni sono lunghissimi. Nove anni che hanno cambiato la vita a tante persone, che ci hanno riempito lo spirito.
Statue, celebrazioni, teatri, vie, corsi, palazzi, sono dedicati al Bardo e niente è riconducibile a questi quattro uomini che, salvando Shakespeare dall’oblio, non sono stati risparmiati dall’oblio stesso.

Dopo aver scoperto questa storia in me è sorto l’impossibile desiderio di veder in scena John ed Henry, chissà quali personaggi hanno interpretato, quanto hanno contribuito ai versi memorabili della storia del teatro. Di vedere Jaggard e Blount comporre con caratteri mobili, inchiostrare, ritagliare, rilegare. Grazie, perché nel giorno in cui avete deciso di salvare William vi siete trasformati da semplici uomini in custodi della letteratura.

“Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies”, meglio conosciuto come “First Folio”, Londra, 1623
(© British Library | fonte: bl.uk)
“Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies”, meglio conosciuto come “First Folio”, Londra, 1623
(© British Library | fonte: bl.uk)
“Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies”, meglio conosciuto come “First Folio”, Londra, 1623
(© British Library | fonte: bl.uk)
“Mr. William Shakespeares Comedies, Histories, & Tragedies”, meglio conosciuto come “First Folio”, Londra, 1623
(© British Library | fonte: bl.uk)
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