John Alcorn, Murray McCain, “Writing”, 1964 (fonte: instagram.com/iknowalotofthings)

Tesori d’archivio: un account Instagram dedicato ai libri per l’infanzia modernisti

Oltre a essere stato uno dei più grandi designer del ‘900 e aver dato forse la migliore definizione del concetto di “modernismo”1, Paul Rand fu anche un autore di libri per l’infanzia, realizzati insieme a sua moglie Ann, che si occupava dei testi.

Il primo volume realizzato dalla coppia, diventato ormai un classico, è del 1956, si chiama I know a lot of things (pubblicato in italiano da Corraini col titolo Quante cose so) e ha anche dato il nome a un account Instagram creato di recente dal collezionista e gallerista americano Paul Bright, proprietario di uno showroom, a Brooklyn, specializzato in arredamento modernista e stampe d’arte.

Antonio Frasconi, “The house that Jack built”, 1958
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)

Avendo una bella raccolta di volumi illustrati degli anni ’50, ’60 e ’70, Bright ha pensato di postarli online, mettendo in piedi un piccolo archivio — @iknowalotofthings, appunto — che va via via arricchendosi di chicche, perlopiù edizioni originali.

Non credo ci sia una formula matematica per decretare se un libro illustrato per l’infanzia diventerà un classico o meno, ma basta girare un po’ tra i libri finora postati online da Bright per rendersi conto che, al di là dei nomi — pesi massimi come Milton Glaser, Iela Mari, Seymour Chwast, Ivan Chermayeff, John Alcorn, Tomi Ungerer, Peter Max —, di ciascuno basta aprire anche una sola pagina per capire che, sì, vuoi vederlo tutto, averlo, poterlo sfogliare ancora e ancora.

Antonio Frasconi, “The house that Jack built”, 1958
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Bob Gill, Alastair Reid, “A balloon for a blunderbuss”, 1961
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Bob Gill, Alastair Reid, “A balloon for a blunderbuss”, 1961
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Ivan Chermayeff, John Ott, “Peter Pumpkin”, 1963
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Ivan Chermayeff, John Ott, “Peter Pumpkin”, 1963
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
John Alcorn, Murray McCain, “Writing”, 1964
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
John Alcorn, Murray McCain, “Writing”, 1964
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Peter Max, “the land of yellow”, 1970
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Peter Max, “the land of yellow”, 1970
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Seymoyr Chwast, Martin Stephen Moskof, “Still another number book”, 1971
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Seymoyr Chwast, Martin Stephen Moskof, “Still another number book”, 1971
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Iela Mari, “The tree and the seasons”, 1979
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
Iela Mari, “The tree and the seasons”, 1979
(fonte: instagram.com/iknowalotofthings)
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