Un libro illustrato dedicato ai più celebri labirinti del mondo

Il labirinto — spiega il mio fedele Dizionario dei simboli — veniva utilizzato come sistema di difesa per non permettere l’accesso a chi non ne conosceva la pianta, era considerato un modo per scacciare le forze maligne, ma era ed è soprattutto un simbolo, sia del senso di smarrimento di fronte alla vita («la vita è un labirinto», si sente spesso dire: bisogna fare delle scelte, ci sono tanti bivi, si rischia di perdersi) sia del cammino iniziatico, che conduce sì al punto che si vuole raggiungere (il centro, il tesoro, il luogo santo, l’Uno, la conoscenza di sé) ma rende il tragitto difficoltoso e ostacola coloro che non sono stati iniziati o non hanno le qualità per intraprendere il viaggio.

A partire dal più celebre, quello di Minosse e del Minotauro, l’uomo ha disegnato e costruito labirinti per millenni — nei palazzi, nei parchi, nelle chiese, nei film (Shining, The Cube, Haze, Il labirinto del fauno, ovviamente Labyrinth), nei videogame — e continua ancora oggi.

I più celebri sono i protagonisti di un libro illustrato, The Maze. A Labyrinthine Compendium, pubblicato dall’editore britannico Laurence King e curato da uno dei più prestigiosi studi creativi del mondo: Pentagram.

Realizzato da Angus Hyland di Pentagram e dalla giornalista Kendra Wilson, l’opera (che si acquista anche su Amazon) raccoglie 60 labirinti, tra reali ed immaginari. Distribuiti in ordine alfabetico, ciascuno è corredato da una scheda informativa con storia, luogo, data e materiali, e da illustrazioni realizzate ad hoc dall’artista francese Thibaud Hérem, vero maestro nei disegni a tema architettonico.