Save the date | Viaggio a Tupillil

(courtesy: & type)

«Ritrovammo per caso un vecchio baule e…».
Quante storie cominciano così? C’è una famosa citazione di Čechov che dice: «se in un romanzo compare una pistola, bisogna che spari». Per il baule le cose stanno più o meno allo stesso modo. Quando in un romanzo o in un film qualcuno trova un vecchio baule, puoi star certo che ci sarà un viaggio: in qualche lontano paese, nel tempo, tra i ricordi.

Ed è un viaggio fantastico quello organizzato da & Type, studio di tipografia, lettering e calligrafia di base a Varese che ha deciso di utilizzare proprio l’escamotage letterario del baule ritrovato come preludio per Viaggio a Tupillil, un progetto davvero sui generis che mette assieme incisione, stampa, performance dal vivo e sonorizzazioni.

Una mappa, un diario, un bulino per le incisioni, un coltello, una sacca, un compasso, dei semi, una pietra, una bussola, oltre a tanta polvere e a un odore, un profumo familiare: questo il contenuto del baule, che è appunto solo l’inizio di un’immaginaria avventura che ha condotto Simone di Giorgio di & Type e lo scenografo e illustratore Jacopo di Jenno, in compagnia di due assistenti, Mattia Broggi e Lia Bianchi, nell’isola di Tupillil.

Tupillil (il nome è ovviamente un omaggio a Gulliver: basta leggerlo al contrario) è un posto bellissimo. «Credevamo di trovarci in un
continente selvaggio, abbiamo pian piano scoperto di essere su una grande isola con attorno un arcipelago, ricco di vita e cultura», scrivono i viaggiatori, che decidono di fermarsi lì per imparare dai locali come vivere in armonia con la natura, senza leggi, senza idoli, senza commerci, «pensando al tutto come un unico sistema. Un corpo composto da vari organi che lavorando assieme contribuiscono al benessere di tutto l’organismo».
In pratica, un’utopia.

(courtesy: & type)

Però a un certo punto, come in tutte le utopie che devono fare i conti con la realtà, qualcosa si rompe. La nostalgia ha la meglio, e l’odore, quello del baule, quello familiare, che sa «del primo bacio, dell’erba dopo la pioggia, della memoria e del calore dei ricordi che stringi nel cuore», l’odore ritorna, e, come il “profumo di cose buone da mangiare che arrivava da molto lontano” fece rinunciare Max a essere re del paese dei mostri selvaggi e lo spinse a tornare a casa, così i visitatori di Tupillil decidono di intraprendere un viaggio ben più complicato di quello della scoperta e dell’arrivo: il ritorno. Ma dopotutto era quella il destino della spedizione fin dall’inizio, essendo già, il profumo della nostalgia, dentro al baule ritrovato.

Costruita attraverso stampe, suoni, oggetti bizzarri e installazioni, Viaggio a Tupillil è una mostra “sinestetica”, come la definiscono gli autori. A essere coinvolti saranno tutti i sensi dello spettatore, che potrà studiare le mappe e i paesaggi realizzati in linografia, decifrare codici segreti, ascoltare i rumori del luogo, addirittura provare a utilizzare le medesime tecniche di stampa con cui sono stati creati i materiali esposti.

(courtesy: & type)

Un viaggio verso l’utopia e ritorno, dunque, che inizierà il prossimo 29 settembre alle 18,30 in via Robbioni 5, a Varese, negli spazi di Sub Strato.
Nell’attesa della partenza, consiglio di visitare e tenere d’occhio il profilo Instagram di & Type.

[cbtabs][cbtab title=”INFO”]Viaggio a Tupillil

QUANDO: 29 settembre — 3 ottobre 2018
OPENING: 29 settembre | 18,30
DOVE: Sub Strato | via Robbioni 5, Varese
INFO: facebook | & Type[/cbtab][cbtab title=”MAPPA”]

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(courtesy: & type)
(courtesy: & type)
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(courtesy: & type)
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(courtesy: & type)
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