Un’animazione racconta il caos interiore

Splende il sole nel mondo innocente e stilizzato del signor Herman Brown. Una casetta in cima a una collina — una di quelle casette che disegnerebbe un bambino, un archetipo, muri tetto finestre porta e alberelli accanto — e un boschetto a due passi, il signor Brown se ne sta in una radura a disegnare fiori, non lontano da un cervo che bruca tranquillo l’erbetta fresca, quando, tutt’a un tratto, inaspettata e violenta e rumorosa, arriva “la cosa”.

Spaventato e disorientato, il signor Brown prova a ritornare a quel che stava facendo ma eccola di nuovo — RUMOROSA — “la cosa” — FASTIDIOSA — che torna — INCOMPRENSIBILE — e ritorna — INSOPPORTABILE — e ritorna.

“La cosa”, nel mondo semplificato del signor Brown, è un lampo di colore: pennellate e schizzi d’acquerello che suonano come frammenti di una caotica suite free jazz di Ornette Coleman.
“La cosa”, nelle nostre vite assai più complicate, può essere un attacco di panico, il caos interiore, il mal di vivere, la depressione, il crollo nervoso. Fenomeni diversi ma ugualmente destabilizzanti e oscuri e capaci di farti sentire sbagliato, difettoso e, soprattutto, solo.

Il signor Brown prova a scappare, ma “la cosa”, la sua cosa, lo perseguita. A volte sembra andarsene per sempre ma poi sempre ritorna, a sorpresa, fulminea, inesorabile. Di giorno e di notte, specialmente di notte.
Finché Herman Brown, col suo cappellino e la sua casetta e il suo nasone da cartone animato anni ’50, decide di non fuggire più e di affrontarlo quel grumo di caos che lo perseguita, per scoprire finalmente che no, non è davvero solo.

Realizzato dall’artista britannico Dan Castro, specializzato in illustrazione, animazione e video, Herman Brown is Feeling Down è un filmato che parla di qualcosa che in molti conoscono bene ma di cui si parla troppo poco (nel mondo ricco e apparentemente dorato della NBA, ad esempio, quello della salute mentale è un tema che è uscito fuori soltanto negli ultimi mesi).

Realizzato da Castro per la sua tesi di laurea presso il Royal College of Art, il video sta attualmente girando per i festival di tutto il mondo ed ha già vinto diversi premi.

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