«Negli anni ’80 non eravamo chiamati data visualisers. Eravamo un’accozzaglia di cartografi dalla formazione classica, grafici, tipografi e disegnatori tecnici. Sapevamo dove mettere le etichette, eravamo attenti ai piccoli dettagli e sapevamo disegnare».
Così Graham Douglas racconta il mestiere di chi progettava e realizzava la rappresentazione dei dati prima che il termine infografica diventasse di uso comune e quando ancora non si parlava della data visualization come di una disciplina a sé stante.
Egli stesso cartografo, nel 1987 Douglas entrò nella redazione del prestigioso settimanale The Economist, dove ancora oggi lavora appunto come data journalist e come visualiser. In un bel pezzo recentemente pubblicato su Medium e intitolato Data visualisation, from 1987 to today il designer racconta come si disegnavano grafici e mappe nell’era pre-computer grafica, quando anche soltanto recuperare i dati da visualizzare era un’impresa, e quando gli strumenti principali erano righelli e compassi, penne rapidograph, stencil e trasferibili Letraset, che però avevano sempre troppe poche A.

