Si nascondono appena oltre l’angolo, dietro il portone di un palazzo, sul tetto di una fabbrica, in fondo a una scaletta che, in una zona di periferia, passa tra due capannoni abbandonati e sbuca sul canale che, d’improvviso, canta fragoroso.
A volte selvaggi, altre curatissimi, ossessivamente progettati fino all’ultima roccia, all’ultimo filo d’erba: sono i giardini che punteggiano i centri urbani e ritagliano il grigio dei sobborghi.
Inaspettate chiazze verdi che sono ancora più preziose in quanto “segrete” (dal latino secrētus, cioè separato, appartato, remoto, occulto), celate in piena vista tra le pieghe delle città, aspettando soltanto di essere trovate, premio per chi sa guardare, per chi trova il tempo di esplorare e fare attenzione ai piccoli segnali (talvolta basterebbe avere la curiosità di fare capolino da un portone, o la fortuna di avere un momento di silenzio e sentire gli uccelli cantare, l’acqua scorrere, le cicale frinire, d’estate, oppure seguire un’ape).
Per i flâneur e le flâneuse alla ricerca del verde, la casa editrice Phaidon ha realizzato una guida, Green Escapes: The Guide to Secret Urban Gardens, curata da un esperto di giardini, botanica e paesaggi urbani, il giornalista, scrittore e storico britannico Toby Musgrave.
In quasi 400 pagine il libro (che si può acquistare anche su Amazon) mostra i giardini segreti di oltre 150 metropoli di tutto il mondo, dall’Italia alla Francia, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Asia all’Africa, al Sud America, all’Oceania, distinguendo le varie tipologie di verde, dai giardini botanici ai parchi dei musei, dagli orti sui tetti alle corti dei palazzi.
Le foto — bellissime — fanno venir voglia di mettersi in cammino, tendere l’orecchio e ascoltare il richiamo della natura.