8 Faces è stata una rivista indipendente dedicata alla tipografia.
Ho scritto “è stata” perché l’ultimo numero (di cui a suo tempo parlai qui su Frizzifizzi) è uscito ormai quattro anni fa, nel 2014. La chiusura non fu dovuta a chissà quale crisi: era già stato previsto tutto, fin dall’inizio, con l’8 a rappresentare il numero magico attorno al quale far ruotare l’intero progetto.
Quando fondò il magazine, infatti, il designer britannico Elliot Jay Stocks, di base a Bristol, decise che sarebbe durato solo 8 numeri, ciascuno di 88 pagine. E che in ogni numero ci sarebbero state 8 interviste ad altrettanti designer, giornalisti, tipografi, art director, ai quali sarebbe stato chiesto quali 8 famiglie di font avrebbero scelto nel caso in cui si fossero trovati a dover scegliere solo e soltanto tra quelle per il resto della loro vita professionale.
Il primo numero uscì nel 2010, e andò esaurito in poche ore. L’ultimo, come già accennato, nel 2014. Impeccabilmente progettati e stampati, gli 8 numeri non contenevano solo interviste ma anche saggi, recensioni, approfondimenti su caratteri tipografici, calligrafia, tecniche di stampa, designer.
Andarono tutti a ruba, e proprio per questo Stocks, già direttore creativo di Adobe Typekit e oggi direttore creativo della rivista Lagom, ha deciso di ristampare tutte e 8 le uscite in un volume, 8 Faces: Collected.
Finanziato grazie a una campagna di crowdfunding che ha raccolto oltre 50.000 £, il libro uscirà a maggio, sarà composto da 540 pagine, che conterranno il meglio di quanto uscito negli 8 numeri più qualche nuovo materiale, e avrà una copertina rigida con incisioni in argento (le foto in alto e qui sotto sono relative alla prova di stampa e non al definitivo).
La prefazione sarà a cura di Erik Spiekermann, che tra l’altro fu uno dei primissimi designer intervistati da Stocks.