(courtesy: Silvia Marzucchi)

Storie di successo su Etsy: intervista a Silvia Marzucchi di SteamyLab

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Scoprire la propria strada quando si è lontani da casa. Mettersi a studiare, imparare le tecniche da autodidatta. Sudare, divertirsi, sbagliare, correggere e poi impegnarsi ogni giorno di più, coniugando lavoro e famiglia, passione e doveri.
È la storia di tanti piccoli artigiani italiani. È la storia di Silvia Marzucchi, che nel 2012 ha fondato SteamyLab e vende su Etsy i gioielli che realizza.

In collaborazione con Etsy, la piattaforma preferita da maker, artigiani e imprenditori creativi, noi di Frizzifrizzi l’abbiamo intervistata.

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(courtesy: Silvia Marzucchi)

Se non sbaglio, Silvia, tutto è iniziato a Londra. Raccontaci come è cominciata la tua avventura creativa.

Esatto, Londra è stata la piattaforma di lancio. È una città che trasuda creatività e ti avvolge, facendoti sentire parte di un movimento a cui capisci di appartenere.
Non sapevo di avere doti creative e i miei studi hanno sempre seguito un orientamento matematico, anche mentre vivevo all’estero, dove mi sono laureata in informatica. Riuscivo a mantenermi lavorando nei mercatini londinesi di Portobello, Spitalfields, Camden e Greenwich, vendendo gioielleria in vetro di Murano.
Numerosi i viaggi a Venezia, a diretto contatto con maestri vetrai che trasformavano la materia in oggetti di una bellezza incredibile. Artigiani che avevano trovato il loro elemento.

Nella descrizione del tuo negozio Etsy si legge «scoprire Etsy è stato un altro evento significativo. Ritrovarmi di fronte ad una moltitudini di artisti originali, mi ha spinto verso nuovi orizzonti».
Raccontaci di più di questo incontro.

Era il 2012 e stavo cercando materiale per creare i miei primi esperimenti di bigiotteria. Diventare Etsy-dipendente è stato immediato. Ero entrata in un mondo che mi coccolava e mi faceva sognare.
SteamyLab andò online nell’ottobre dello stesso anno.

Tutti i venditori Etsy sanno quanto sia impegnativo e talvolta frustrante all’inizio, ma Etsy è una comunità di persone con un’unica visione, che si aiuta attraverso i Team, dove non solo puoi trovare tutte le risposte ai tuoi dilemmi, ma si creano delle amicizie virtuali che poi si materializzano attraverso gli incontri che Etsy organizza.
Ho partecipato all’EtsyMeetsItaly a Roma, nel 2016. Bellissima esperienza, da ripetere assolutamente.

(courtesy: Silvia Marzucchi)

Hai deciso di imparare a realizzare gioielli attraverso le tradizionali tecniche orafe. In Toscana l’oreficeria ha una storia millenaria. Come hai appreso queste tecniche?

Per motivi logistici, e con i figli piccoli, non ho potuto frequentare corsi per orafi.
Determinata a portare avanti il progetto che avevo in mente, mi sono rivolta all’Oracolo-Google e ho cominciato a seguire tutorial online.
Dopo varie prove e fallimenti ho preso confidenza con gli attrezzi del mestiere ed eccomi qua.

(courtesy: Silvia Marzucchi)

Come nasce un tuo gioiello? Quanto lavoro c’è dietro?

Le mie linee guida sono la semplicità e la praticità.
La maggior parte dei miei gioielli sono idee che prendono forma e cambiano mentre li realizzo, altri seguono degli sketch che annoto sul mio quaderno ormai sgualcito, ma raramente riesco ad attenermi ai disegni su carta.
Evoluzione e movimento sono la chiave dei miei progetti. I tempi di realizzazione variano in base alla complessità del pezzo, ma anche dal fatto che ogni gioiello viene creato appositamente per quel cliente e le sue richieste. Non c’è niente di preparato in serie, tutto è su misura e unico.

Quali sono i tuoi materiali “d’elezione”? E perché?

L’argento e le pietre grezze. L’argento è malleabile e riciclabile al 100%. Le pietre grezze hanno un fascino unico, sono un dono della Terra, per questo cerco di trovare gemme in cui l’intervento dell’uomo sia ridotto al minimo.

(courtesy: Silvia Marzucchi)

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Non ne ho la più pallida idea. Quando mi sento ispirata, mi chiudo nel mio studio e mi faccio trasportare. Sicuramente il mio inconscio gioca un ruolo determinante che poi si materializza grazie a questa mia passione.

Quand’è che da passione, realizzare gioielli è diventato per te un lavoro?

Quando i Cha-ching del mio smartphone sono diventati più frequenti e cominciavano ad arrivare messaggi e recensioni di clienti soddisfatti. Tutt’oggi mi rendo conto che non riesco a definire questa passione per i gioielli come un lavoro. Solitamente i lavori diventano ripetitivi, ma sono felice di constatare che la spinta a crescere e l’entusiasmo siano gli stessi degli albori dell’attività.

(courtesy: Silvia Marzucchi)

Qual è la caratteristica più importante di Etsy? Cosa rende speciale un acquisto su Etsy?

Chi crede che l’online shopping sia impersonale, non conosce Etsy.
Se Etsy non compri un oggetto ma un’idea che viene sviluppata e concretizzata da artisti e artigiani che credono nella Handmade Revolution.
I venditori di Etsy curano minuziosamente anche il packaging, in modo tale che quando il cliente riceve il proprio ordine, senta di aver ricevuto un regalo piuttosto che un oggetto acquistato.

Sei anche mamma di due gemelli. È difficile coniugare un’attività in proprio con le necessità di una famiglia?

È proprio grazie a loro che mi sono tuffata in questa avventura. Avevo la necessità di seguirlo e allo stesso tempo mantenere le crescenti spese che due piccoli marmocchi comportano.
L’opportunità di lavorare da casa era la risposta alle mie esigenze. Facile a dirsi, impegnativo a farsi, perché non ti puoi permettere di evadere completamente e lavorare in modo continuativo. Le interruzioni sono tante e ti trovi a lavorare ad ore bizzarre.

È importante organizzare il lavoro in modo oculato e approfittare dei rientri scolastici che mi permettono di fare oggi quello che domani non riuscirei a fare per varie ed eventuali… Etsy in questo mi dà una gran mano, la piattaforma è estremamente facile da usare e ti permette di gestire rapidamente ogni ordine al meglio. Dalla creazione di un’inserzione, alla gestione delle richieste di un cliente è tutto immediato, in più la piattaforma è in continua evoluzione; continuano a essere implementate nuove soluzioni che puntano a rendere l’esperienza d’uso di venditori e acquirenti sempre migliore.
Le difficoltà ci sono, ma svegliarsi ogni mattina felice di iniziare la tua giornata, non ha prezzo.

(courtesy: Silvia Marzucchi)

Perché hai scelto Etsy per la vendita online delle tue creazioni?

Etsy mi fa sentire a casa, parte di una comunità con gli stessi ideali.
Acquistare un prodotto fatto a mano è un’esperienza unica che ti fa sentire speciale. Immagini le mani che modellano, si sporcano, si feriscono. Pensare poi che il gioiello farà parte della vita quotidiana di una persona, magari dall’altra parte del mondo, è emozionante.
SteamyLab è nato su Etsy ed è grazie ad Etsy che continua a crescere. Come si dice: squadra che vince non si cambia.

Quale storia o richiesta che hai ricevuto ti ha emozionato maggiormente?

Nata sotto il segno dei Pesci, tante sono le storie che mi hanno emozionato e tuttora mi emozionano.
Una in particolare mi è rimasta nel cuore, un anello che una madre ha regalato alla figlia adolescente data in adozione alla nascita, in occasione del loro primo incontro. Si trattava di un anello con un rubino grezzo, la pietra del mese di nascita della figlia.

(courtesy: Silvia Marzucchi)

Chi acquista i tuoi prodotti? Che tipo di dialogo intrattieni con i tuoi clienti? Quali sono le richieste più frequenti?

Moltissime clienti sono donne, ma gli uomini sono in crescita, ergo la necessità di realizzare una selezione più ampia di gioielli maschili.
Il dialogo è amichevole, spesso confidenziale, un po’ come quando ti trovi in aeroporto e ti imbatti in persone a cui racconti la tua vita in 60 secondi.

I clienti che tornano sono una gioia infinita e spesso ricordo esattamente cosa hanno acquistato e la loro storia.
Le richieste più frequenti sono per regali personalizzati. È capitato che il cliente mi abbia mandato un disegno e insieme lo abbiamo sviluppato attraverso prove, foto del prodotto in corso di lavorazione, fino ad arrivare alla realizzazione del prodotto finale.

(courtesy: Silvia Marzucchi)
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