Dei tatuatori siamo abituati a vedere le opere: sul corpo degli altri, sul nostro. Dalle riviste specializzate e, negli ultimi anni, soprattutto attraverso i social network, mostrano quel che sanno fare con aghi e inchiostro su quella “tela bianca” che è la pelle.
Capita di rado, tuttavia, vedere girare l’obiettivo di 180°, metaforicamente e letteralmente, e scoprire cosa ne pensano gli artisti del tatuaggio dei disegni che hanno sulla loro, di pelle. Della sensazione che dà essere tatuati, stare dall’altra parte della macchinetta.
Ed è proprio questo l’oggetto di indagine di Upside Down Zine, una pubblicazione in edizione limitata nata dall’idea di Ilaria Pauletti, grande appassionata di tatuaggi, già fondatrice di un I am not a tattoo blog nonché collaboratrice del magazine Tattoo Life.

(foto: Luca Petrinka)
«Mi sono innamorata dei tatuaggi tanti anni fa, non ero nemmeno un’adolescente. Dai primi tatuaggi temporanei ho scoperto le riviste, e da lì sono passata agli annuari dei tatuatori, i libri di storia e di fotografia, fino ad arrivare al mio primo tatuaggio. Poi pian piano ho conosciuto tutti i miei “idoli” e ho iniziato a intervistare i miei artisti preferiti per il noto blog inglese Things&Ink», mi ha raccontato Ilaria, che nella vita si occupa di web marketing.
Davanti a un computer al lavoro, davanti a un computer nel tempo libero, a un certo punto ha sentito il bisogno di qualcosa di più concreto. Bisogno di carta. E qualche mese fa ha cominciato a progettare questa fanzine di 73 pagine coinvolgendo 22 tra i suoi tatuatori preferiti, italiani e non, procedendo appunto “upside down”, al contrario, cioè dai segni che loro stessi portano sulla propria pelle.
«Sono storie e percorsi introspettivi, bellissimi, e soprattutto significativi. Alcuni trattano temi molto delicati, come l’accettazione di sé, altri sono più spensierati, ma altrettanto genuini. Si sono fidati da subito. E questo per me ha significato molto, perché hanno visto nella mia idea una ventata d’aria fresca e quindi anche originalità», spiega Ilaria.

(foto: Luca Petrinka)
Upside Down Zine è in inglese, realizzata in collaborazione Studio Iknoki e Perpetual Lab, che hanno seguito impaginazione e cover serigrafata a mano, e accompagnata da uno sticker realizzato ad hoc dalla tatuatrice svedese Electric Martina, anche lei tra le intervistate assieme a Morg Armeni, Holly Jade Ashby, Christophe Bonardi, David Côté, Denis Elice, Rosie Evans, Dannii Garbiras, Francesco Garbuggino, Harriet Rose Heath, Lupo HoriOkami, Dane Mancini, Ylenia Manzoni, Rafael Gonzales Martin, Lorena Morato, Kim-Ahn Nguyen, Claudia Ottaviani, Linnea Kyle Pecsenye, Mary Joy Scott, Arianna Settembrino, Dmitry Tabachin, Rino Valente.
Vero e proprio atto d’amore per un’arte di solito ammirata più attraverso le immagini che le parole, il primo volume di Upside Down Zine (perché probabilmente ce ne saranno altri) si acquista online.
Per seguire Ilaria e tutti gli aggiornamenti di questo progetto, invece, c’è Instagram.

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)

(foto: Luca Petrinka)