“Una foglia”, di Silvia Vecchini e Daniela Iride Murgia, Edizioni Corsare, aprile 2017

Quanto coraggio ci vuole ad essere una foglia?

«Una notte, una foglia sentì che il vento si era fatto di colpo più freddo.
Si svegliò e le sembrò di vedere giù nella strada muoversi qualcosa…»

Ci sono foglie che cadono e foglie che decidono di compiere un piccolo salto avventuroso dal loro ramo. Aspettando solo il momento opportuno, una piccola spinta.
È quello che ci insegna Una foglia, di Silvia Vecchini e Daniela Iride Murgia, Edizioni Corsare.

“Una foglia”, di Silvia Vecchini e Daniela Iride Murgia, Edizioni Corsare, aprile 2017

Silvia Vecchini è un nome affermato nella letteratura d’infanzia e per ragazzi. Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti in Francia, Spagna, Polonia, Corea del Sud. Da sempre si occupa di laboratori e corsi di scrittura nelle scuole e da poco ha pubblicato, insieme a Sualzo, Forse l’amore (per i tipi di Tunué).

Daniela Iride Murgia, che cura le illustrazioni, ha collaborato, fra gli altri, con la Domenica de il Sole 24 Ore, l’Espresso, Vogue Bambini, Edizioni Corsare, per cui ha pubblicato due volumi, A ricordar le storie (testi di Annamaria Gozzi e Monica Morini) e L’attesa (del quale è anche autrice).

“Una foglia”, di Silvia Vecchini e Daniela Iride Murgia, Edizioni Corsare, aprile 2017

Per tornare al nostro albo, non si può che definirlo come un piccolo viaggio “on the road”. Quello che decide di intraprendere l’omonima protagonista, una volta avvertito un “pizzicore alla punta alla base del picciolo”.

Parafrasando in maniera fantasiosa una delle mie citazioni preferite1 di Anaïs Nin: e venne il giorno in cui la fogliolina decise che prima di seccare, sarebbe stato bello vedere il mondo.

Così si lanciò in un volo intrepido sul tetto di un tram di Milano, con il vento come compagno silenzioso e imprevedibile (perché, a pensarci bene, se non ci fosse stato il vento, questa storia non avrebbe neppure avuto inizio: “E lui soffia dove vuole”).

Dal tram, atterrò sui raggi di una bicicletta, ad osservare le cose, “come su una ruota panoramica”. E da lì fra le mani di un bambino (forma che riconosce forma), più calde “del sole d’estate”.
Tra eteree spirali di pozzanghere (arcobaleni elicoidali, come il planare delle foglie), ed il germogliare di sciarpe e cappotti dalle fantasie scandinave, tanto care all’elegante espressività di Daniela Iride Murgia.

A fare da sfondo, un bianco assoluto, sul quale risaltano le figure, come illuminate da un riverbero opalino. Un bianco che non è assenza-vuoto, bensì propensione ad accogliere il passo, il volo, il cammino. Prima che venga buio. Prima che si inoltri l’autunno e giunga l’inverno.

Ma quanto coraggio ci vuole ad essere una foglia? Quanto, ad abbandonare una parte di quello a cui si appartiene, per divenire autenticamente se stessi?
Questo albo ci offre una delicata risposta.

“Una foglia”, di Silvia Vecchini e Daniela Iride Murgia, Edizioni Corsare, aprile 2017
“Una foglia”, di Silvia Vecchini e Daniela Iride Murgia, Edizioni Corsare, aprile 2017
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