Togliere le notizie dai giornali per ridare significato alle informazioni

«Viviamo in un mondo di sovraccarico sensoriale costante. 24 ore al giorno siamo bombardati con informazioni in tempo reale, da ogni dispositivo e piattaforma, che concorrono per la nostra attenzione, una notifica pop-up alla volta.
E giochiamo a palla. Spendiamo ore fissando i nostri dispositivi mobili. Vogliamo sapere cosa sta succedendo, perché e come. Dobbiamo sapere. Ma nella nostra ricerca perpetua di riempire ogni minuto di riserva del nostro tempo alla ricerca di qualcosa di significativo, non impariamo nulla. Siamo così impegnati a riempire ogni momento di veglia con cose da guardare e da fare, imparare e ascoltare, che abbiamo dimenticato che cosa è essere. Sedersi e pensare. Spegnere e annoiarsi. Sognare ad occhi aperti».

Lo scrive l’artista e film-maker Joseph Ernst, che per il suo progetto Nothing in the news ha preso alcuni tra i più diffusi quotidiani nel mondo e ha tolto tutto, le notizie, le foto, lasciando solo la testata e le gabbie grafiche.

Questo progetto offre un po’ di tregua a tutto questo sovraccarico di informazioni.
Sì, viviamo in tempi particolarmente sensibili. Tempi in cui la verità conta davvero e dove i giornali, nelle democrazie moderne, hanno un ruolo più importante che mai da svolgere. Ma per una società dipendente dalle notizie, dai pettegolezzi e dallo status di celebrità, da “Facestagram” e “Twapchat”, dalle ultime tendenze e dalle prime dieci, dalle prove sportive, dalle teorie di cospirazione, dai video dei gatti e da ridicole quantità di pornografia… per questo precipizio culturale, offriamo l’unica cosa che ti servirà più di ogni altra: “Niente”. Assolutamente niente. Oggi, e solo oggi, non c’è “niente nelle news”. Godetevelo finché potete».

Io, ovviamente, non ho niente da aggiungere, a parte che i giornali vuoti si possono acquistare online.