Quando si costruisce un paese nuovo bisogna innanzitutto costruire i cittadini di quel paese. Gli strumenti: i mezzi di comunicazione di massa, la cultura, la propaganda.
L’indomani della grande rivoluzione russa del 1917, una volta deposto il regime zarista, parallelamente alla creazione di un mondo nuovo, in Russia cominciarono a puntare fin da subito sui cittadini ancora in fieri, i più piccoli, i bambini.
Nella convinzione — all’epoca rivoluzionaria anch’essa — che accompagnare le immagini alle parole avrebbe avuto un impatto maggiore, la Russia sovietica puntò molto sugli albi illustrati, attraverso i quali si poteva mostrare un futuro fatto di progresso e di sogni realizzati, spiegare le nuove tecnologie che avrebbero lastricato la strada verso il sol dell’avvenire, raccontare i nuovi mestieri, creare una nuova epica basata sul popolo e la sua forza.
Quella che andò dalla fine degli anni ’10 ai primi anni ’50 fu l’epoca d’oro dell’albo illustrato sovietico, col quale si cimentarono alcuni tra i migliori letterati e artisti russi (Corraini qualche anno fa pubblicò un bel volume proprio dedicato ai libri illustrati sovietici di quel periodo: Inside the rainbow).
Una delle raccolte più interessanti, in quanto a pubblicazioni di questo tipo, ha sede negli Stati Uniti — strano ma vero —, ospitata dalla biblioteca dell’Università di Princeton, alla quale è stata donata da un ex studente, collezionista appassionato.
I volumi in archivio sono migliaia, ma di recente la biblioteca universitaria ne ha digitalizzate e messe online diverse decine, realizzando un sito ad hoc, Playing Soviet – The Visual Languages of Early Soviet Children’s Books, 1917-1953.
L’archivio, che in futuro continuerà a crescere, si può consultare sia a partire dai libri che dalle singole illustrazioni oppure dai nomi degli artisti coinvolti.
In qualunque modo si decida di cominciare a consultare la raccolta, il consiglio è di tuffarsi dentro al materiale e non riemergere prima di aver visto tutto: tra illustrazioni, lettering e grafiche è pieno di meraviglie.
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