Sono impressionanti i ritratti e le vite di donne note o anonime scolpite sui manici di vecchi pennelli da Rebecca Szeto.
Da Misako Shirasu, poetessa ed artista giapponese, a Salamatu Bulama Usman, una delle ragazze rapite da Boko Harm in Nigeria nel 2014, Marion Mahony, la prima donna a conseguire una laurea in Architettura al MIT, Rescue Anni, sedicenne suicida francese, Angela Isadora Duncan e molte altre ancora.
«Il pennello è autoreferenziale! dice Rebecca. «Agendo come soggetto, oggetto e azione».
Utilizzando materiali di scarto come vecchi pennelli dismessi Rebecca in questa serie, che ha iniziato nell’ormai lontano 1999, dà voce alle donne ed alle loro storie note, ignorate, oscure, dolorose, gloriose.
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