Da qui (Bononia) a Roma sono solo tre fermate. Basta prendere la linea viola, fare il cambio a Florentia, poi salire sulla azzurra, la Cassia, e dopo Aretium c’è la capitale.
A meno che non si voglia fare il tragitto panoramico e vedere il mare: in quel caso le fermate sono cinque e i cambi due.
O perlomeno così sarebbe stato nell’epoca dell’Antica Roma se per qualche buco nel tessuto spazio temporale fosse esistita una linea metropolitana a collegare tutti i più grandi centri dell’impero, esattamente come faceva l’enorme ed intricata rete stradale costruita dai romani.
Ad immaginare una versione “metropolitana” delle viae romanae maiores è un giovane cartografo e “nerd” delle mappe, Alexandr “Sasha” Trubetskoy, che l’ha pubblicata qualche giorno fa sul suo sito.
Come riferimento Trubetskoy ha preso le principali vie esistenti nel secondo secolo dopo Cristo, prendendosi la libertà di non metterle davvero tutte (sarebbero state troppe) e di unirne alcune.