Un po’ quaderno un po’ diario, Font of Knowledge è stato appositamente progettato per coloro che seguono tutto ciò che si muove nel panorama del revival delle arti tipografiche tradizionali: collezionisti di caratteri mobili, cacciatori di insegne, appassionati di lettering, feticisti dei tirabozze, assaggiatori intenditori d’inchiostri, gente che prende appunti sulle grazie di un carattere, che recensisce in segreto le gambe delle R che vede per strada, che snocciola paragrafi di aspra critica sulla scelta tipografica di un sito o di un quotidiano — tutta quell’umanità, insomma, classificata nella categoria type nerd (o font nerd, per chi preferisce).
Con pagine da riempire di prove e bozzetti, la cosa davvero interessante del quaderno sono i dettagli (il design è opera di una giovane grafica, Nina Simoneaux), come la scala con le dimensioni in punti dei caratteri di stampa, la storia breve di alcune font a bordo pagina, l’alfabeto a fondo pagina, ogni volta diverso.
Il titolo, infine, è un bel gioco di parole che ruota attorno al termine font, nel duplice significate di fonte — in questo caso “della conoscenza” — e di insieme di caratteri tipografici di uno stesso tipo: i/le font, che a sua volta viene dal francese fonte, fonditura.