I collage filatelici di Niko Courtelis

In questi giorni sto leggendo un libro piuttosto bizzarro e altrettanto interessante. Si intitola Atlante delle micronazioni (Quodlibet, 2015) e l’autore, Graziano Graziani, giornalista, scrittore e conduttore di Fahrenheit su Radio Tre, elenca e racconta la storia di decine di minuscoli stati, alcuni nati per caso e altri per protesta, alcuni reali e altri immaginari, alcuni ancora esistenti e altri scomparsi dalle mappe (ma quasi mai ci sono entrati) e dalla storia.

Una delle costanti, nelle cronache delle micronazioni, è che molte di esse, quando cominciano a “fare sul serio”, iniziano a stampare passaporti e ad emettere valuta e francobolli, tutti richiestissimi dai collezionisti, soprattutto nel caso di regni, principati, comunità e singole case-nazioni che, per un motivo o per l’altro, hanno vita breve. C’è qualcosa di irresistibilmente affascinante, soprattutto nei francobolli, piccoli pezzetti di carta gommata che hanno un valore monetario e che rappresentano — ben più delle monete e delle banconote — una piattaforma sulla quale può scatenarsi l’autocelebrazione e ancor di più la fantasia di regnanti, autorità statali e, ovviamente, designer.

“Philatelic Atrocities” di Niko Couterlis, Kat Ran Press 2014

Il francobollo, per la sua triplice natura di cartavalore, sacro simbolo di una nazione e grafica/illustrazione in viaggio da un punto all’altro del pianeta, si presta particolarmente all’intervento artistico (vedi ad esempio gli esperimenti postali di Brian Wilson o gli immaginifici timbri giapponesi di cui abbiamo parlato tempo fa).

Gli stessi volti — facce di principi, dittatori, padri della patria, scrittori e scienziati da celebrare — possono diventare la materia prima per surreali giustapposizioni, come quelle realizzate dal pluripremiato designer Niko Courtelis, che oltre ad aver lavorato per multinazionali come Amazon, Heineken, UPS e Nike, ed esposto nei più importanti musei, ha anche una smodata passione per la filatelia, che l’ha portato sia a progettare francobolli “seri”, cioè emessi regolarmente da paesi realmente esistenti, sia a giocare sulla sacralità dell’oggetto-francobollo, creando dei veri e propri Frankenstein, alcuni dei quali pubblicati su un sito chiamato Philatelic Atrocities.

Una galleria di freak “bollati”, la sua, che è anche diventata la protagonista di un inusuale libriccino pubblicato da una piccola casa editrice americana amante del bizzarro, la Kat Ran Press.
Intitolato semplicemente Philatelic Atrocities by Niko Courtelis, il libro si può acquistare online.

(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
(fonte: philatelicatrocities.wordpress.com)
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