Sono certa che almeno una volta ognuno di voi si è imbattuto in uno delle interessanti archi-serie dell’architetto Federico Babina. Bolognese di nascita, da un decennio a Barcellona, Federico attraverso l’illustrazione mette in dialogo l’architettura con musica, cinema, personaggi noti e di recente, con Archiatric la sua ultima serie, con le malattie mentali.
Una sorta di riflessione illustrata del rapporto tra creatività e psicopatologia in cui le varie patologie mentali sono rese attraverso forme architettoniche. «In questa serie di immagini, faccio un esercizio astratto di traduzione da una lingua all’altra», dice Babina (che abbiamo anche intervistato qualche tempo fa).
«È del tutto vero che l’architettura e gli spazi in cui viviamo influenzano il nostro comportamento e le psicopatologie» afferma l’artista. «Chi progetta spazi pianifica atteggiamenti, comportamenti e esperienze emotive. Archiatric dà una voce architettonica e artistica di stati emotivi e disturbi come ansia, depressione, demenza e paranoia, attirando l’attenzione al loro rapporto con le persone creative. Non voglio mettere un’aura romantica intorno al disagio e alla sofferenza della malattia mentale, ma piuttosto una riflessione sui pregiudizi e stimmi negativi con i quali sono spesso osservate le patologie della mente».

© Federico Babina

© Federico Babina

© Federico Babina

© Federico Babina

© Federico Babina

© Federico Babina

© Federico Babina

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© Federico Babina

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