Save the date | La notte lungo il fiume

Cosa
La notte lungo il fiume
Quando
4 - 20 novembre 2016
Opening
4 novembre | 19,00
Dove
Zoo | Strada Maggiore 50/a, Bologna
Info

Scoperto verso la fine del ‘700, l’ornitorinco arrivò per la prima volta in Europa nel 1799. Non esattamente in buone condizioni: era solo una pelle, talmente lontana da tutto ciò che i naturalisti dell’epoca conoscevano che il botanico e zoologo George Shaw, il quale si occupò di compilare la prima descrizione scientifica della bestiola, pensò che qualche imbalsamatore asiatico avesse voluto prendersi gioco di lui mettendo assieme parti di vari animali, tanto che andò subito a cercare le cuciture per smascherare la burla.

Il fatto è che l’ornitorinco aveva — e ha ancora — l’aspetto di un piccolo castoro ma faceva le uova, le sue zampe palmate ricordavano quelle di un rettile, un anfibio o un uccello, e il becco era praticamente identico a quello di un’anatra.
Da qui l’idea — che si diffuse in tutta la comunità scientifica del XIX secolo e a cui qualcuno crede ancora oggi — che il povero Ornithorhynchus anatinus fosse uno scherzo evolutivo, una sorta di esperimento di un nuovo tipo di mammifero, poi abbandonato dalla stessa natura. Un fenomeno da baraccone del mondo animale, insomma.

Tavola tratta da “Rondinella. Storia di un pesce volante”, di Luca Caimmi © Luca Caimmi
Tavola tratta da “Rondinella. Storia di un pesce volante”, di Luca Caimmi
© Luca Caimmi

In realtà, stando a molti studi, l’ornitorinco, come riporta uno spassosissimo saggio intitolato Il libro dell’ignoranza sugli animali1, è “il perfetto esempio di una creatura che, nell’isolamento, si è adattata a sfruttare un ambiente ricco” e non è cambiata perché non c’era niente che la spingesse a farlo.

Tavola tratta da “Rondinella. Storia di un pesce volante”, di Luca Caimmi © Luca Caimmi
Tavola tratta da “Rondinella. Storia di un pesce volante”, di Luca Caimmi
© Luca Caimmi

Ma quello che è successo con l’ornitorinco continua a capitare, anche in ambiti che vanno ben oltre la zoologia, ancora oggi.
Quando vedi qualcosa di diverso dall’idea arrogantemente e ottusamente precisa che ti sei fatto del mondo, le strade sono due: o ti meravigli, cerchi di capire e scopri qualcosa di nuovo che ti porterà a sua volta a qualcos’altro, e altro ancora, e alla fine avrai portato alla luce un’ulteriore tessera di quel infinito mosaico che è il tutto, oppure punti il dito ed etichetti la differenza come un’aberrazione, come un fenomeno da baraccone, appunto.

Questo ti ricorda qualcosa?
Qualcuno ha detto transgender? Ho sentito bene?

Ora mettiamo da parte gli ornitorinchi e passiamo alle rondinelle. Non quelle di cielo ma quelle di mare, che sono pesci ma hanno le ali, e che l’illustratore e fumettista marchigiano Luca Caimmi ha immaginato struggersi per il suo essere un po’ pesce e un po’ uccello, e cui ha fatto compiere un viaggio per aria e per mare alla ricerca di sé e alla scoperta delle differenze che lo rendono unico nel suo libro illustrato intitolato Rondinella. Storia di un pesce volante e pubblicato a gennaio 2016 da Nuages.

La notte Rondinella non riesce a prendere sonno. Si ripete in continuazione: «Non capisco perché devo essere come tutte le altre rondinelle volanti e saper un po’ nuotare e un po’ volare!?»

Non è un caso che un’opera come questa sia entrata a far parte del programma di Gender Bender, festival conosciuto a livello internazionale, prodotto da Il Cassero LGBT Center di Bologna e dedicato agli immaginari legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale.

Nella splendida cornice di un locale come Zoo, il libro di Caimmi sarà infatti protagonista di un’esposizione delle tavole originali del libro, accostate a quelle di un’altra opera dell’artista, Le Horla, una reinterpretazione d’autore dell’omonima novella scritta nel 1887 da Guy de Maupassant, che tratta anch’essa di identità, e parla di un essere fantastico che ogni notte spaventa lo scrittore.

Sono perduto! Qualcuno possiede la mia anima e la governa! Qualcuno governa tutte le mie azioni, tutti i miei movimenti, tutti i miei pensieri. Non sono più niente, nient’altro che uno spettatore schiavo e terrorizzato di qualsiasi cosa io compia. Desidero uscire, ma non posso.

A rendere la mostra (che resterà in esposizione da Zoo fino al 20 novembre) ancora più affascinante c’è la performance che aprirà l’evento venerdì 4 novembre.
Si intitola Fase Golem e consiste in una collaborazione tra Luca Caimmi e Dj Minaccia, con l’elaborazione in tempo reale di suoni, immagini e materiali raccolti durante una risalita a piedi del fiume Metauro.

“Le Horla”, di Guy de Maupassant, illustrato da Luca Caimmi, Nuages, aprile 2013
“Le Horla”, di Guy de Maupassant, illustrato da Luca Caimmi, Nuages, aprile 2013
“Rondinella. Storia di un pesce volante”, di Luca Caimmi, Nuages, gennaio 2016
“Rondinella. Storia di un pesce volante”, di Luca Caimmi, Nuages, gennaio 2016
Un messaggio

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