Per parlare di un libro che ripercorre la storia della magia dall’inizio dei tempi fino ad oggi, bisogna innanzitutto spiegare cos’è la magia. Compito più che mai arduo, ma in soccorso arriva una storiella dall’origine incerta, riportata dal celebre e discusso esoterista inglese Aleister Crowley nel suo libro più famoso, Magick, e rimaneggiata, in modo da essere ancora più efficace e comprensibile, dal grande Alan Moore nella sua serie a fumetti Promethea1.
Due uomini viaggiavano nella stessa carrozza di un treno in corsa. Non si conoscevano, ma il caso aveva voluto che viaggiassero insieme. Uno dei due teneva in grembo una scatola di cartone, con dei buchi fatti in cima. Dopo aver riflettuto un po’ su cosa potesse contenere la scatola del suo compagno di viaggio, l’altro non riuscì più a contenere la curiosità e così disse: «Mi scusi, ma non ho potuto fare a meno di osservare la sua scatola. Per caso contiene qualche tipo di animale?»
L’altro, pur sorpreso dall’impertinente intrusione di un estraneo, sorrise educatamente. Disse: «Ha perfettamente ragione. In effetti, in questa scatola c’è una creatura. Inoltre le rivelerò che l’animale in questione è una mangusta».
Il primo uomo, quello che aveva rivolto la domanda, fu sorpreso dalla rivelazione. Farfugliando la sorpresa, cercò ulteriori delucidazioni in merito alla stimolante dichiarazione fatta dal suo compagno di viaggio: «Una mangusta? Devo confessarle che mi aspettavo un gatto o un coniglio, ma certo non una creatura tanto esotica e bizzarra. Quell’animale stuzzica talmente la mia curiosità che devo implorarla di proseguire il racconto. Ad esempio, dove va con tale esemplare, se posso avere l’ardire di chiederlo?»
L’altro, con in grembo la scatola perforata, si strinse esausto nelle spalle e rispose: «Beh,» egli disse, «è questione personale, in quanto riguarda una tragedia di famiglia… ma sono sicuro di poter contare sulla sua discrezione e non mi secca renderla partecipe del mio sventurato racconto».
«Vede,» proseguì l’uomo, «questa triste storia riguarda mio fratello maggiore. Si può dire che sia sempre stato la pecora nera della famiglia; per molti anni si è concesso una serie di vizi banali e prevedibili, il peggiore dei quali è il suo debole per gli alcolici. Egli ha bevuto talmente tanto, che oramai si trova nelle fasi finali del delirium tremens. Ora mio fratello vede serpenti dappertutto e io gli sto portando questa mangusta perché lui se ne possa sbarazzare».«Mi scusi,» intervenne l’altro, «ma i serpenti che vede suo fratello… non sono serpenti immaginari?»
«Certo,» rispose il suo compagno di viaggio. «Ma questa» e con un gesto significativo indicò la scatola che aveva in grembo, «è una mangusta immaginaria».
Le cose ovviamente possono essere molto più complesse ma la metafora, una volta afferrato il senso, chiarisce quello che è stato e che è ancora il senso della magia fin dalle primissime civiltà umane. Ed è da lì che parte Christopher Dell, esperto di arti visive e curatore di svariate pubblicazioni, per il suo libro The Occult, Witchcraft & Magic: An Illustrated History, pubblicato a settembre dall’editore Thames & Hudson (qui su Amazon).
In 400 pagine, corredate da altrettante illustrazioni, Dell traccia la storia di magia, stregoneria e occulto fin dall’Antica Mesopotamia per poi spostarsi attraverso lo spazio e il tempo nel corso di 7 capitoli che vanno a coprire l’antichità, l’epoca dei Greci e dei Romani (Ecate, Circe, Ermete Trismegisto, la Cabala, i primi cristiani), la magia del Nord Europa (druidi, rune, sigilli, Merlino, il ciclo arturiano), il Medioevo (ovviamente densissimo di materiale iconografico), il Rinascimento (Pico della Mirandola, personaggio ben più interessante di come solitamente si studia a scuola, Giordano Bruno, Nostradamus, l’alchimia), l’Illuminismo (con la massoneria, i Rosacroce, Cagliostro, il mesmerismo), l’800 e primi del ‘900 (e tutto il gotico, l’età vittoriana, lo spiritismo di gran moda, la Golden Dawn e, appunto, Aleister Crowley) e infine i giorni nostri, senza dimenticare una sezione dedicata alla magia “world” — per usare un termine utilizzato nell’industria discografica — e quindi sciamanesimo, voodoo, magia sudamericana, magia africana e magia dell’estremo oriente.
Ma il pezzo forte, pure per chi non è interessato all’aspetto antropologico e storico (occhio, però, alla prossima volta che qualcuno sale in treno con una scatola!), sono le immagini, tantissime, frutto di un’immensa ricerca d’archivio.