L’idea è in tutto e per tutto simile a quella di Giacomo Traldi e Luca Pitoni, rispettivamente graphic designer e art director, che tempo fa hanno lanciato Britannicinuse, sito che colleziona esempi — raccolti nel “mondo reale” — del carattere tipografico Britannic.
La sostanziale differenza di un progetto come Type Trap, lanciato lo scorso novembre e nato da una collaborazione tra l’Università di Scienze Applicate di Mainz e il Gutenberg-Museum della medesima città tedesca1, è che la “preda” da scovare in questo caso è un altro carattere tipografico, il Futura.
Progettato negli anni ’20 dal tipografo e grafico tedesco Paul Renner, il Futura è considerato come uno dei caratteri più belli mai prodotti — una “glorie typographique”, per citare il titolo di una monografia uscita qualche anno fa — ed è tutt’oggi molto utilizzato: Trenitalia, Red Bull, Calvin Klein, Dolce & Gabbana, Jil Sander, Supreme, Omega, Cisco (e fino a qualche mese fa anche la Rai) utilizzano il Futura o una sua variante.
Talmente utilizzato che è diventato appunto l’obiettivo di “caccia” di Type Trap, che raccoglie avvistamenti da tutto il mondo — sono 639 nel momento in cui scrivo, la maggior parte dei quali in Europa, com’è ovvio soprattutto in Germania —, siano essi su insegne, poster, libri, packaging, biglietti da visita, segnaletica stradale.
Il sito, che tra l’altro offre la possibilità a chiunque di dare il proprio contribuito (c’è pure una guida per riconoscere il Futura), ha anche una classifica delle città più Futur…izzate(?). Per ora al primo posto c’è Amburgo.