Maps è una nuova rivista online di fotografia, dedicata al Mediterraneo e fondata da Arianna Angeloni e Teodora Malavenda
Sono passati poco più di sette mesi da quando le due fondatrici — Arianna Angeloni e Teodora Malavenda — mi hanno parlato, in un’intervista che ho fatto loro, di Maps. E in questi sette mesi di lavoro da fare—per quanto ho potuto vedere sbirciando sui profili social delle due ideatrici—ce n’è stato molto.
Alla fine però ce l’hanno fatta, e l’ambizioso piano di realizzare un magazine di fotografia dedicato al Mediterraneo è andato… in porto (tanto per restare in tema di mari e di rotte).
Maps ha lasciato l’iperuranio fatto di idee ed è arrivato in quello fatto di pixel, pronto per essere sfogliato online.
Mica facile raccontare un mare che da sempre culla noi italiani e le decine di popoli che si affacciano sulle sue acque, un mare che è anche una strada, un bacino di culture, un luogo di leggende, una tomba eterna per gli esploratori, i commercianti e i migranti, un mare che è anche e soprattutto un concetto.
Eppure le storie degli artisti ospitati in questo primo numero (e cioè Vivien Ayroles, Ilaria Crosta & Niccolò Hébel, Ilaria Di Biagio, che presenta il progetto secondo me più interessante, ambientato in Lucania, Claudia Gori, Pierangelo Laterza, Claudia Mariani e Gianni Zanni, selezionati su circa 70), focalizzato su un tema ben preciso, quello dell’urbanistica, riescono ad offrire al lettore, attraverso la fotografia e la sensibilità degli autori, una tavolozza multicolore di spunti e sensazioni che vanno dal famigliare all’esotico, dal sorprendente all’agghiacciante, dal magico al nostalgico — come un prisma che ti mostra il vero volto di un raggio di luce scomponendolo nell’intero spettro cromatico.







