Battle of the bands: un mazzo di carte per far scontrare Beatles e Nirvana, Clash e Pink Floyd

Chi non è troppo giovane per aver passato i pomeriggi con MTV accesa 24/7 a far da tappeto sonoro e da carta da parati in movimento a giornate forse troppo noiose, ricorderà Celebrity Deathmatch e i suoi granguignoleschi combattimenti all’ultimo sangue tra celebrità fatte di plastilina.

Il programma chiuse nel 2002 dopo quattro stagioni (per poi riprendere, brevemente e senza lo stesso impatto sul pubblico, nel biennio 2006/07), centinaia di sfide, un numero incalcolabile di arti staccati e volti sfigurati, ma lasciò nella memoria di noi adolescenti o post-adolescenti di allora dei ricordi vivissimi, soprattutto quando erano i musicisti a pigliarsi a mazzate sul ring. Ricordi che spesso tornano a galla non appena qualcuno mette su un disco. Indimenticabili, ad esempio, la battaglia tutti-contro-tutti dei 4 Beatles, i Beastie Boys vs. i Backstreet Boys—che rappresentava pure una sfida tra mondi, quelli che di musica non capivano un cazzo e quelli che pensavano di capirci qualcosa—o quello che tutti avrebbero voluto vedere nella realtà: Dave Grohl e Billy Corgan contro Courtney Love.

Perché alla fine, pur cosciente di trovarti davanti a uno spettacolo che metteva alla berlina vizi e assurdità della star, in qualche modo tifavi per i tuoi preferiti. Allo stesso modo in cui ancora oggi saresti capace di passare ore a sostenere faziosamente e fino alla morte la superiorità dei Clash sui Sex Pistols, dei Radiohead sugli U2, dei Nirvana sui Pearl Jam, di chiunque altro sui Doors…
Per risolvere pacificamente e, forse, in maniera imparziale la questione, però, oggi c’è un mazzo di carte.

Si chiama Battle of the Bands, lo ha pubblicato l’editore inglese Laurence King e conta 32 carte illustrate dall’artista danese (ma di base a Berlino) Mikkel Sommer e curate, per quanto riguarda le informazioni, dal giornalista Stephen Ellcock.
Ellcock ha assegnato tutta una serie di punteggi, in sei categorie—successo commerciale, “appetite for destruction”, sex appeal, fattore “diva”, fattore di shock (per la rispettiva epoca) ed eredità lasciata—a gruppi che hanno fatto la storia del rock come i Beatles, i Rolling Stones, i Beach Boys, i Led Zeppelin, gli Who, i Pink Floyd, gli Stooges, i Velvet Underground, i Queen, i Metallica, fino a R.E.M., Nirvana e White Stripes.

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