Le mie figlie hanno ereditato dal papà una bella collezione di libri, tra fumetti, albi illustrati, narrativa e manuali (non solo Giovani Marmotte ma anche piccoli scienziati, giovani esploratori, inventori in erba e un paio di scaffali pieni di volumi sul corpo umano, sugli animali della fattoria, quelli della savana, dei ghiacci, della foresta…).
Libri arrivati quasi intatti dagli anni ’80—e alcuni pure dagli anni ’60 e ’70, ricevuti a mia volta in “lascito” da zie o cugini—che ora con grandissima apprensione tento di far sopravvivere tentando di tenerli in salvo dagli sbavazzamenti e dai mordicchi della piccola (11 mesi) e provando a spiegare alla grande (7 anni) che no, saltarci sopra non è una buona idea e neppure aprirli a ventaglio fino a spaccarne le costole per costruirci castelli.
Avvisi che di tanto in tanto si ritrovano pure in qualche biblioteca dedicata ai più piccoli, ma che sicuramente non hanno la potenza grafica di questi vecchi esemplari americani degli anni ’30, realizzati dal graphic designer Arlington Gregg per le biblioteche di Chicago e commissionati dalla sezione locale del Federal Art Project, un progetto governativo nato per supportare gli artisti e introdurne le opere nella vita quotidiana dei cittadini.
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