Coi suoi tantissimi incontri, combattuti nelle grandi arene come in improvvisati ring costruiti nelle periferie o nei paesini più sperduti, la celebre Lucha Libre messicana è un’industria capace di dare lavoro a tantissime persone, compresi grafici, tipografi e stampatori che realizzano — spesso e volentieri con tecniche e strumenti tradizionali — poster e volantini dei match.
Un documentario trasmesso dalla tv nazionale Canal Once racconta (purtroppo solo in spagnolo ma con un po’ d’impegno non è difficile farsi affascinare dalle storie dei protagonisti) proprio di questo mondo, tra caratteri mobili, inchiostri, presse e un complicato universo di nomi d’arte e maschere da rappresentare, ulteriormente complicato dal fatto che in alcuni incontri chi perde subisce anche l’umiliazione di vedersi “smascherare” e dunque ricominciare la propria carriera da “luchador” con un altro nome e un’altra maschera.