Tranne rare eccezioni quella che mostra tutte le cover di i-D uscite finora, è una galleria di occhiolini, ammiccamenti e occhi coperti (naturalmente o con qualche escamotage grafico), forse l’esempio più lungo e longevo di marchio che gioca con se stesso, ogni mese, da ben 35 anni. Tanti sono quelli sul groppone un tempo fanzinaro, spillato a mano e punkeggiante, e ora patinatissimo e commerciale di i-D, magazine che l’occhiolino, per l’appunto, lo fa fin dal logo/emoticon.
Fondato a Londra nel 1980 da Terry Jones, che all’epoca aveva alle spalle un lustro passato a fare l’art director di Vogue Uk, i-D nacque autoprodotto e battuto a macchina e si ritagliò presto un ruolo di primo piano nell’editoria indipendente fino a diventare, negli anni ’90, una delle riviste più influenti in assoluto.
Dal 2012 i-D è di proprietà di Vice ma Jones continua tuttora a lavorarci e c’è il suo zampino dietro a molte delle copertine realizzate dall’80 a oggi: centinaia di cover che raccontano le mode, i personaggi, le tendenze grafiche degli ultimi 35 anni.
E per chi volesse approfondire l’argomento, c’è un bel libro pubblicato da Taschen nel 2010, in occasione dei trent’anni del magazine, dove vengono raccontate storie e aneddoti dietro alla produzione di molte delle copertine.