L’arrivo di giugno per me è sinonimo di panini, quelli coi quali tirerò avanti — essendo un pessimo cuoco e per giunta pigro — per le prossime settimane, quando il resto della mia famiglia mi “abbandonerà” per andarsene al mare e io me ne resterò solo in casa a lavorare, a fumare sigarette sul balcone (sì, quello col buco nero che cito nella bio e che merita una citazione durante ogni lezione che tengo nelle università, nelle associazioni, nelle aziende) e ad elemosinare — pure via social network — inviti a pranzo e a cena per cambiare un minimo alimentazione e non rischiare l’overdose di pane in cassetta, maionese, affettati e qualche sporadica foglia di insalata.
Anche se a giudicare da questo poster, l’ennesima infografica realizzata da Pop Chart Lab, il mondo dei sandwich è ancora ricco e complesso e probabilmente le mie giornate di solitudine (visto? Sto elemosinando inviti pure da qua) non basteranno per esplorarlo tutto.
Probabilmente realizzato per venire incontro alle necessità di gastro-idioti come il sottoscritto, il poster spiega tutto: ingredienti, provenienza geografica del panino e modalità di cottura, con dei macro-gruppi a dividere i sandwich “marini” da quelli vegetariani e carnivori.