Quando vedi la scintilla accendersi nello sguardo di un vecchio tipografo, quando percepisci senza ombra di dubbio il momento esatto in cui qualcosa fa riavvolgere nella sua testa il nastro dei ricordi fino a riportarlo al profumo della carta e degli inchiostri, ai cassetti e agli scaffali pieni di caratteri mobili, ai massicci blocchi di pero — facile da intagliare e resistente alla pressione dei torchi; quando noti un moto d’eccitazione nel giovane amico stampatore, quello che passa le serate sui forum e sui mercatini online e poi piglia la macchina per macinare chilometri e andare a prendere vecchi macchinari da qualche azienda ormai fallita… Ecco in casi come questi si può parlare di “pornografia tipografica”.
E un libro come quello in questione “pornografico” lo è senza dubbio, visto che è stato realizzato da una vera e propria leggenda della stampa letterpress come Alan Kitching, che ha utilizzato e messo all’opera la sua enorme collezione di caratteri, stampandoli uno a uno, lettera dopo lettera, alfabeto dopo alfabeto, e raccogliendoli poi in questo volume intitolato Alan Kitching’s A-Z of Letterpress: Founts from The Typographic Workshop, pubblicato lo scorso aprile dall’editore inglese Laurence King.
Classe 1940, Kitching ha cominciato a lavorare in tipografia a soli 16 anni, lavorando inizialmente come apprendista compositore e finendo poi aprire laboratori di stampa sperimentale all’interno di scuole e università, aprendo studi di design e insegnando da oltre 50 anni l’arte del letterpress (tecnica di stampa che malgrado le nuove tecnologie continua a “resistere”, come dimostra pure un documentario intitolato Pressing On, proprio in questi giorni in fase di raccolta fondi su Kickstarter) a generazioni di stampatori, tanto che tuttora i suoi workshop di due giorni sono pieni di iscritti.
Realizzato con la collaborazione di Angus Hyland, graphic designer, docente e socio della celeberrima agenzia Pentagram, il libro è la summa visiva del lavoro e dell’immensa passione dell’ormai 75enne Kitching, e contiene ben 1352 illustrazioni per un totale di 272 pagine, con la prefazione di un’altra leggenda del design, John L. Walters, direttore di Eye Magazine.