Bad Luck, Hot Rocks: di rocce, di divieti, di sfiga e di scuse

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Non lontano dal paesino dove sono nato, nelle Marche, c’è il più esteso complesso di grotte d’Europa. Sono le Grotte di Frasassi, visitate ogni anno da migliaia di persone, ciascuna delle quali alle prese — una volta dentro, col naso e soprattutto le mani a pochi centimetri da maestose stalattiti e stalagmiti con millenni di storia alle spalle — coll’annoso dilemma del lo tocco o non lo tocco? lo prendo o non lo prendo?.

Toccare una stalattite o una stalagmite, spiega la guida ad ogni visita guidata, significa bloccarne potenzialmente lo sviluppo (a causa del grasso della pelle che potrebbe, e sottolineo potrebbe perché a quanto pare l’argomento è dibattuto, interferire con l’accumulo del carbonato di calcio) ma regolarmente, dopo l’ammonimento della guida, a qualcuno iniziano a “prudere” le dita e tocca.

E non è solo questione dei “soliti italiani cafoni e maleducati”. A Frasassi ho visto tedeschi, inglesi, francesi, tutti col ditino furtivo e fremente.
Dalla mela di Eva al bicchiere da un litro all’Oktoberfest, è più forte di noi: l’homo sapiens sapiens, quando c’è un divieto a impedirglielo, tocca, piglia, assaggia.

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Negli Stati Uniti è lo stesso ma evidentemente il senso del pentimento (e di superstizione) per le proprie cattive azioni è più forte visto che c’è chi ha addirittura compilato un libro e manda avanti un sito web semplicemente raccogliendo le lettere di scuse dei visitatori di un parco, per la precisione quella della Foresta Pietrificata, nel Nord dell’Arizona, dove si possono ammirare alberi risalenti ad almeno 200 milioni di anni fa, ormai completamente trasformati in pietra.

Nei parchi naturali americani, come in quelli italiani, vige il divieto di raccogliere minerali, ma come per le stalagmiti c’è sempre il furbo che piglia e porta a casa, salvo poi pentirsi — alcuni anche anni dopo — e rispedire indietro il reperto allegando un messaggio di pentimento che spesso e volentieri racconta pure di una qualche sfortuna occorsa dopo il furto (dopotutto la letteratura sui “poteri” delle pietre è vastissima).

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È proprio negli archivi del parco della Foresta Pietrificata che Ryan Thompson, artista e docente di Chicago, ha scoperto queste lettere, oltre un migliaio, che andavano dal comico al drammatico e parlavano di incidenti d’auto, tumori, amori finiti e tutta una serie di sfighe colossali le cui colpe venivano attribuite alle pietre sottratte e che i mittenti, spesso anonimi, provavano a scongiurare restituendo il maltolto.

Thompson ha poi raccolto tutto il materiale in un sito — Bad Luck, Hot Rocks — lanciato nell’ottobre del 2013 e, come ho già accennato, anche nell’omonimo libro, uscito a fine 2014.

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