In principio era Sgobbonia (in inglese Busytown), la città immaginaria creata da Richard Scarry che, sgobbone a sua volta — aveva un orario di lavoro rigidissimo, dalle 8 del mattino alle 4 del pomeriggio e pare che disturbarlo mentre lavorava nel suo studio, fatto solo di un tavolo, una sedia e una lampada, fosse assolutamente proibito, persino a sua moglie — coi suoi animaletti dalle abitudini umane realizzò decine di libri illustrati venduti in tutto il mondo.
Ma come sarebbero il gatto Sandrino, il leone Dottor Siringa o il verme Zigo Zago, oggi, se lavorassero ad esempio nella Silicon Valley e facessero i mestieri tipici della new economy?
Se l’è chiesto l’illustratore americano Tony Ruth, che invece della Busytown di Scarry ha immaginato una Business Town alla quale ogni 2-3 giorni l’artista aggiunge nuovi personaggi intenti a svolgere mestieri come il “conversation manager”, il “ghost blogger”, il profeta digitale, l’esperto di criptovalute o il guru pronto a evangelizzare le folle dal palco del TED, ciascuno con le sue caratteristiche tipiche: una vera e propria satira sugli stereotipi del mondo digitale.
AGGIORNAMENTO AL POST: a quanto pare prima di Ruth qualcuno aveva già pensato prima (e, forse, in maniera ancora più efficace e divertente) a qualcosa di simile.