C’è una ministra francese che non ha paura di dichiarare che lei no, libri non ne legge. E tu ti indigni e pensi sia assurdo. Finché uno entrando a casa tua si meraviglia per il numero di libri ammonticchiati per ogni dove e con fare saputo ti dice «No, io non leggo, non ho tempo. L’ultimo libro lo avrò avuto in mano all’Università», ma si è laureato come minimo da 15 anni, e tu resti senza parole e cerchi un modo elegante per cacciarlo fuori.
C’è chi discute sul piacere unico che regala un libro di carta rispetto ad un ebook e chi pretende di mettere una diversa aliquota IVA a quest’ultimo, come se non si trattasse comunque di un libro, ma #unlibroeunlibro!
Chi i libri li scrive. Chi li pubblica. Chi li disegna e chi come l’artista giapponese Tomoko Takeda non si limita a leggerli, i libri, ma trasforma opere d’arte letteraria in altrettanto fantastiche opere d’arte. Nella sua serie Frammenti di storie, taglia verso il basso le pagine per rivelare la storia in forma fisica. Dice che fa libri non solo da leggere, ma di cui si possa godere guardandoli.