Lucie Libotte è una giovane designer con una laurea BA Textile Design presso la Central St Martins e un master in Textile Futures.
Lucie per lavoro e passione indaga la materia, esplorando il modo in cui interagiamo tessuti e materiali e come questo cambia le nostre percezioni e le nostre idee.
Come designer freelance ha già al suo attivo collaborazioni con importanti designer e artisti: Latourdefrance e Kim Coleman per Franz Ferdinand, Bart Hess, Alexander McQueen, Peter Ibruegger, PomPom Factory, Iris Van Herpen, Sophie Rowley per Studio Toogood, ma ad attirare la mia attenzione è stato il suo progetto che ha come oggetto la polvere.
Quell’insieme di particelle svolazzanti e ripugnanti, che depositano il loro secco grigiume su ogni superfice a loro disposizione. Si insinuano dappertutto. Sporche e invadenti. E non solo per mamme, nonne e zie. Normalmente associata a ambienti trasandati e trascurati, diventa il cuore del progetto di Lucie.
Dust Matter(s) ha come obiettivo quello di rivalutare questo “sporco” e trasmettere il valore della polvere come indicatore dell’ambiente in cui viviamo, che per forza di cose si riflette sulla nostra vita quotidiana. Lucie ha raccolto polvere in diverse zone di Londra, l’ha studiata, campionata, annotandone la diversità, e ci ha rivestito oggetti di ceramica.
Ogni oggetto nato così racconta la storia della polvere che porta su di sé e che è parte di sé.