All’amata il marinaio dedicherà il nome della nave, per portarla sempre con sé nei lunghi giorni in viaggio tra le onde e domare, con l’amore, le ire del mare.
All’amata il poeta scriverà un’ode, facendo vibrare il suo nome e intessendolo d’immagini e metafore.
Il falegname, dell’amore suo, farà un simbolo, finemente intagliato nel legno vivo da grandi mani callose di lavoro.
Il pittore ne immortalerà l’essenza, cercandola nelle forme e nelle luci di un corpo o un dettaglio da ritrarre.
Lo chef lo trasformerà in sapori, quell’amore. Il musicista in note.
L’astronomo darà il nome suo a una stella appena nata dal turbinio apocalittico di una nebulosa. Il botanico chiamerà come lei il più raro tra i fiori.
Per tutti, una disperata, assoluta ricerca dell’immortalità attraverso il feticcio, l’oggetto, l’opera, le parole, la materia.
Il designer spagnolo Jose Gómez, nostalgicamente pensando ai momenti passati insieme a una ragazza lontana — una certa A. (dal suo blog si intuisce che la A. in questione possa forse essere quell’Alice fotografata spesso di spalle) — alle migliaia di chilometri percorsi, ai piccole, semplici ma meravigliosi attimi condivisi, ha pensato di bene di dedicarle un tenero box pieno di sole A, ciascuna diversa dall’altra e ciascuna realizzata a partire da font differenti, con tanto di schede informative sul carattere tipografico (deformazione professionale).
A dimostrazione che anche la tipo-grafica può parlar d’amore.