C’è Mizore il nevischio e Yudachi che cade la sera.
Kisame quella pioggia che gocciola dai rami di un albero e Kaiu che è la pioggia che cade mescolata con polvere e polline.
E le piogge stagionali: Samidare che cade in primavera, Shigure la pioggia autunnale e invernale.
E decine di altre ancora, racchiuse, dallo studio di design Nendo, in 20 bottiglie acriliche e trasparenti a formare un’installazione.
La hanno presentata all’edizione 2014 di Maison & Objet di Parigi. Ai designer partecipanti era stato chiesto di indagare il rapporto tra design e linguaggio e loro hanno scelto la parola “pioggia” per le innumerevoli sfumature che ha nella lingua giapponese.
Decine di parole per la pioggia a seconda della condizione atmosferiche, delle stagioni, delle ore del giorno.
Perché dicono quelli di Nendo: “Per esporre venti diversi tipi di ‘pioggia’, speravamo di esprimere la relazione unica di cultura giapponese con la natura e la profondità di questo rapporto.”
Osservo le grandi gocce d’acqua bagnare i vetri del balcone e mi chiedo quante parole conosco in italiano per dire “pioggia”?