Negli ultimi giorni, giustamente, si è parlato di lui come esempio di alternativa ben riuscita alla sfilata. È già perché se la regina (cattiva) della moda dichiara «An interesting creative presentation is just as effective as a fashion show», allora tutti a dire «meno sfilate e più presentazioni ben fatte».
Bella scoperta, ma non era chiaro da un bel po’ ormai, che musica assordante, flash che scattano più sugli ospiti partecipanti che sui modelli in passerella, una decina di minuti risicati, ma decine di migliaia di Euro spesi, luci che scaldano più del sole di ferragosto, per non parlare del brusio fatto di sorrisi a denti stretti e belle parole di circostanza, non erano l’unico modo per ben presentare una collezione?
Comunque, tornando a Arthur Arbesser, ha presentato nei giorni scorsi la sua FW2014/15 nell’appartamento milanese dell’architetto Luca Cipelletti. Io non ero presente, quindi non posso dire molto della presentazione, ma immagino sia stata efficace e all’altezza della collezione (nelle immagini), che parla chiaramente e conferma quello che scritto (qui) sin dall’inizio su di lui: mi piace!
Resta l’eleganza sussurrata di una donna che indossa completi maschili e seri cappotti over in loden, ma anche capi in organza, cappotti di finto astrakan rosso, stampe accennate (che siano pois o linee), bianco e nero e tocchi di colore.