
Quando ed a che punto del mio peregrinare per Saloni e Fuorisalone mi sono imbattuta in Officine Catena, non me lo ricordo. Ciò che è certo è che le creazioni di Cesare Catena devono avermi colpita, perché a Bologna ho riportato con me solo brochure, dépliant e biglietti da visita di ciò che mi era piaciuto. Il resto del materiale, e forse dovrei dire mi dispiace ma non sarebbe vero, ho provveduto a cestinarlo a Milano, spesso pochi passi dopo averlo ricevuto. Inutile portare il peso di ciò che non userai.
Comunque tornando ad Officine Catena, sappiate che è il marchio con cui il designer Cesare Catena produce mobili e complementi d’arredo utilizzando materiali recuperati: legni usati, juta, cemento, ferro e altro ancora. Dalla sua produzione Cesare ha completamente messo al bando le finiture invasive o potenzialmente pericolose per uomo e ambiente, come per esempio solventi e miscele chimiche. Preferisce usare cere e vernici naturali che lasciano “traspirare e trasparire l’essenza più intima del materiale stesso”.
I suoi pezzi, raccontano di sé, del suo lavoro manuale, dell’idea e dell’energia spese per realizzarli ma anche del sole e della pioggia, che si sono abbattuti sui materiali prima che lui decidesse di regalare loro nuova vita riutilizzandoli, delle loro esistenza precedenti, dei loro diversi utilizzi, delle lingue ascoltate e delle facce viste…




