«Possiamo avere il bagno più bello del mondo e poi il termoventilatore nella scatola di plastica. O in soggiorno abbiamo magari un divano importante e lì a fianco ci portiamo dietro una ciabatta di plastica dove attaccare il telefono: la tecnologia oggi fa dei passi velocissimi ma a livello di materiali e di presenza nell’ambiente domestico rimane sempre molto cheap», dice Filippo Protasoni, uno dei designer che ha progettato e lanciato la prima collezione di Clique, nuovo marchio milanese che produce arredi e oggetti per la casa e per gli spazi pubblici realizzati inserendo in prodotti che utilizzano materiali tradizionali e pregiati come il marmo di Carrara, il legno massello e il valchromat un cuore tecnologico user friendly.
Clique nasce dalla compartecipazione di diverse realtà: tre designer—il già citato Filippo Protasoni insieme a Simone Simonelli e Claudio Larcher—e due aziende del territorio specializzate nella lavorazione di materiali tradizionali con tecniche a controllo numerico: Odone Marmi di Vercelli e Lilea Design di Besnate, Varese.
L’idea è quella della fabbrica diffusa, dove ciascuno si occupa di una parte specifica: i designer lavorano sul concept dei prodotti e sull’art direction del marchio, un ingegnere segue tutta la parte elettrica ed elettronica e le aziende intervengono sulla lavorazione in base alla loro specializzazione.
«In questo modo realtà che di solito se ne stanno chiuse nel loro settore iniziano a dialogare e collaborare attorno a un’idea forte di design, allargando i propri confini, mettendosi alla prova su nuove sfide e su nuovi mercati», spiega Filippo, che ho incontrato a Milano, durante la design week, in occasione della presentazione al pubblico e agli addetti ai lavori di tutto il mondo della prima linea di prodotti Clique, che consiste in una libreria con speaker bluetooth in marmo (Echo), un tavolino con presa elettrica che si stacca e “ti segue” (Rocchetto), una mini-cucina con piastre a induzione e un apposito dock per iPad (K)—realizzando con quest’ultimo prodotto una mia vecchia fissa che avevo maldestramente sviluppato durante la mia prima, unica e sicuramente ultima avventura nel mondo del product design—, un termoventilatore in marmo (Heatty), un umidificatore elettrico a ultrasuoni, sempre in marmo (Cimmy) e una seduta da attesa pensata per gli spazi pubblici, con portaoggetti e caricabatterie wireless (Refill).