Altelier: l’atelier virtuale del Made in Italy

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In Italia si produce ancora Made in Italy.
Pare assurdo doverlo sottolineare.
La moda è un prodotto culturale, registra da sempre l’umore dei popoli in maniera puntuale, eppure in Italia è ancora vista come qualcosa di fondamentalmente frivolo e non un sistema economico in grado di darci credibilità all’estero e in cui investire.

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Il vero lusso ormai è quello di crederci ancora, di produrre con mano, fatica e soprattutto amore (parola di cui non mi piace abusare ma che in questo caso è quella giusta) prodotti unici, non replicabili in serie, con materiali innovativi e grande attenzione al dettaglio.
La qualità è un valore sempre più difficile da percepire, anche perché manca del tutto un insegnamento a riguardo.
I giovani non vengono per nulla educati a vestirsi in maniera consapevole.
Nella scelta di acquisto, specialmente se si parla di shopping online, si sembra passare senza soluzione di continuità da proposte extra lusso ad articoli low cost. L’unica scelta possibile per il consumatore quella tra status symbol e tendenza easy to wear e to buy.
Detto da me suona un po’ strano ma persino io, o forse soprattutto io che conosco bene le dinamiche dietro al processo stilistico e di produzione, faccio quasi fatica a capire la differenza tra i capi, se non nel prezzo di vendita.

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Ben vengano quindi iniziative come quella di Altelier che raccoglie in un e-commerce proprio quelle proposte moda che, anche se è un termine per cui non stravedo, possono essere classificate come alternative. Alternative rispetto alla massificazione dei consumi e delle scelte.
Atelier in francese significa laboratorio e nei secoli è stato utilizzato per indicare un luogo di studio e produzione artistica.

E perseguendo questo concetto di moda come forma d’arte, in questo atelier virtuale si possono trovare articoli fatti con cura in Italia, di diverso stile e tipologia ma accomunati dalla passione e da un forte senso di unicità.
Designer che magari hanno poca confidenza con il mezzo mediatico (l’Italia non è un paese così informatizzato come crediamo noi che con internet ci lavoriamo ogni giorno) e danno più importanza a fare bene le cuciture dei loro abiti piuttosto che alla promozione.

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Creazioni di ottima fattura, davvero interessanti e originali e che meritano di avere la maggiore diffusione possibile.
Io ho un vero e proprio debole per gli accessori, con i quali si può osare grazie alla loro transitorietà sul corpo, e dare un tocco di unicità, in maniera personale.
Per questo motivo sono stata particolarmente colpita dai gioielli di Camilla Pietropaoli, costruiti con materiali di recupero come le camere d’aria, curati nei minimi dettagli e davvero scenografici. Accessori che vestono lo stile.

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