Dalla A degli All you can eat, quelle infernali offerte dove guadagnano sulla tua illusione di poter fare l’affarone e ingurgitare l’impossibile («hai gli occhi più grossi della bocca», diceva mia nonna), alla Z di zig-a-zig…ah, onomatopeico eufemismo sessuale preso a prestito da un pezzo delle Spice Girls che non ho idea di cosa abbia a che fare col cibo.
E poi Aperitivo, Avvelenamenti, Brunch, Cene formali, Chef superstar, Condimenti, Conversazioni, Gastropub, Italiani (!), Liste dei vini, Ordinare, Ospiti, Panini, Piatti del giorno, Pizza, Pranzi liquidi, “Richiesta la giacca”, Self-service, Takeaway, Vegetariani e Vegan… In tutto 146 voci per una guida al mangiar fuori scritta da Joseph Connolly, iper-tricotico giornalista e scrittore inglese nonché ironico maestro delle buone maniere.
Edito da Thames & Hudson e realizzato su progetto grafico dello studio di design This-Side, The A-Z of Eating Out affronta il tema del pasteggiar fuori da casa propria da molteplici punti di vista, senza imporre regole ma dispensando consigli e trucchi e mettendo in guarda da errori madornali.
[foto via This-Side]